SabirFest 

S’è aperta ufficialmente a Messina l’edizione 2016 del SabirFest. Ieri l’inaugurazione al Monte di Pietà. L’evento culturale caratterizzato da conferenze, incontri, presentazioni di libri, si chiuderà domenica prossima.

Il Mediterraneo è stato al centro del SabirLibri. “E’ possibile una nuova identità mediterranea?” Tutto inizia con questo interrogativo. Il nostro mare è diventato un luogo di scambi, o come dice padre Felice Scalia, è “Una porta aerea, un cimitero, un luogo di scontro” in cui si soddisfano “Interessi di potenze che non hanno niente a che fare con l’Europa e dovremmo cominciare a dire che non hanno niente a che fare con l’umanità” perciò è possibile ridargli la sua identità, anzi è necessario.

Presso la galleria Vittorio Emanuele si è svolto il SabirLibri con una mostra-mercato di testi dal e sul mediterraneo, come “Donne di Zagara” scritto da Santa Franco (Edizioni Arianna), ambientato in Tusa, in lingua siciliana. Tredici storie di donne dimenticate e riportate alla memoria collettiva, il loro punto in comune è la trasgressione, il fatto di “Non essersi accontentate di vivere in un contesto così limitato per loro e che abbiano voluto ribellarsi anche a costo di non rispettare delle regole non scritte ma di cui tutti erano a conoscenza”.

A seguire si è svolto il SabirMaydan, un forum su “Il ruolo dei media alternativi nel Mediterraneo” concentrandosi su quelli che sono i media alternativi, cioè siti web, cellulari, blog e social media che consentono di veicolare visioni del mondo alternative o marginali denunciando la costruzione della realtà e trasformando l’informazione in azione.