Regione
L'Espresso, processo a due giornalisti rinviato al 19 gennaio
Cambia il giudice monocratico che dovrà giudicare Piero Messina e Maurizio Zoppi, accusati di calunnia e pubblicazione di notizie false, per l'articolo sul presunto dialogo tra il governatore Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino
- 07/12/2016redazione
Cambia il giudice monocratico di Palermo che dovrà giudicare i giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi, accusati di calunnia e pubblicazione di notizie false, per l'articolo contenente la presunta intercettazione tra il governatore siciliano Rosario nati Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino, pubblicato sul settimanale L'Espresso nel luglio 2015.
Secondo quanto scritto dai giornalisti, nel colloquio Tutino avrebbe detto a Crocetta "Lucia Borsellino va fatta fuori, come il padre", riferendosi all'allora assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso dalla mafia. Ma secondo la Procura l'intercettazione con quelle parole non esiste. Oggi è durata solo pochi minuti, al Tribunale di Palermo, la prima udienza del processo a carico dei due giornalisti, collaboratori del settimanale. Il processo è stato assegnato al giudice Salvatore Flaccovio. Il processo è stato rinviato al 19 gennaio 2017. Tra i testi citati dalla difesa dei due imputati spiccano i nomi del presidente Rosario Crocetta, dell'ex pm Antonio Ingroia, del segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso, ma anche del giornalista Enrico Mentana.