Ormai si parla delle scuole cittadine e della provincia solo per le loro chiusure. Va giù duro la Cgil, che denuncia una situazione insostenibile e pericolosa: "All'inizio dell'anno scolastico ci siamo occupati del problema delle aule mancanti del liceo "Seguenza" e delle difficoltà degli studenti e del personale scolastico a proseguire le lezioni nelle sedi attuali dal Gennaio 2017. All'orizzonte non si vedono ancora soluzioni definitive al problema. Le difficoltà sono proseguite, dall'inizio di ottobre, con le chiusure di alcune scuole e plessi scolastici. La "Enzo Drago" è rimasta chiusa per più di una settimana, poi è stata la volta della "Tommaseo",della "Pirandello", della "Paino" e di alcuni plessi dell'I.C. "Santa Margherita".

I casi emblematici restano il plesso "Ettore Castronovo", nella zona di Bordonaro, e l'IC "Leopardi" chiuse dall'intervento dell'ufficio provinciale del lavoro per carenze strutturali. Nelle settimane scorse, per problemi analoghi, il plesso "Destra Longano" dell'I.C. "Bastiano Genovese" di Barcellona è stato chiuso dal Dirigente scolastico dopo che la stessa aveva chiesto invano l'intervento del Comune per approntare le opportune verifiche e rilasciare il relativo certificato d'agibilità. Se a questi problemi si aggiungono: l'assenza del servizio mensa in molti comuni della provincia, compresa Messina, e addirittura le linee telefoniche staccate agli istituti comprensivi di Messina, possiamo ben dire che la "Buona Scuola" del Governo non è proprio arrivata nella città dello stretto.

Il Segretario generale della Flc/Cgil di Messina, Pietro Patti, dichiara: "Da anni ormai stiamo assistendo allo smantellamento della scuola pubblica e ad un calo di investimenti nell'istruzione e nella ricerca che fanno dell'Italia fanalino di coda tra i paesi dell'UE. Bisogna pensare a un vero e "grande" piano di edilizia scolastica che trasformi gli edifici in luoghi sicuri per il sapere e la salute dei nostri figli. Auspico una sinergia tra gli amministratori locali e nazionali affinché si possano superare le emergenze che tormentano il nostro territorio. I nostri figli, gli insegnanti, il personale ATA e i dirigenti scolastici devono vivere i giorni di scuola nella normalità e non nella straordinarietà e precarietà che ormai li accompagna da anni, se non addirittura decenni."