I messinesi ha scoperto di vivere in una città normale. Il clima che si respira in questi giorni è diverso. Parafrasando l’Aquilone di Giovanni Pascoli possiamo dire: “C’è qualcosa di nuovo… anzi d’antico”. Già, perché Messina ha vissuto momenti splendidi che affondano nei ricordi dei più anziani. Oggi c’è un nuovo desiderio di cambiamento, dopo la mancata rivoluzione del sindaco Renato Accorinti. Non solo per colpa sua, questo deve essere chiaro.

Il modello-Confcommercio ha fatto breccia nel cuore dei messinesi che hanno premiato gli sforzi del “governo ombra” di questa città. La presenza massiva di domenica sera a piazza Cairoli è stata una risposta chiara da parte dei messinesi a chi in questi anni ha pensato solo alle battaglie ideologiche e lasciato perdere i problemi veri della città. Allentare le tensioni sociali e infondere sentimenti positivi in vista della ripresa economica del nostro Paese è la strada migliore da percorrere per gettare le basi di un futuro migliore. Il modello-Confcommercio funziona, non è la panacea di tutti i mali, questo è ovvio, ma si tratta di un buon inizio per fare ripartire Messina.

Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio, smentendo la sua discesa nell’agone della politica, peraltro sollecitata da più parti, s’è messo a disposizione. A Confcommercio da mesi si stanno gettando le basi per la creazione di un programma di sviluppo della città, che non può prescindere dallo sfruttamento della risorsa del mare e quindi del turismo. “Stiamo lavorando – ha fatto sapere Picciotto – e lo metteremo a disposizione di quanti vorranno raccogliere il nostro contributo”.