L’associazione italiana familiari e vittime della strada si dice soddisfatta dopo la notizia della condanna di 11 anni inflitta a Gugliandolo, il pirata della strada che ha spezzato la vita della giovane Lorena Mangano: “È la prima sentenza dopo l’entrata in vigore della legge sull’omicidio stradale che rende giustizia ai diritti distrutti delle vittime”.

L’AIFVS, costituitasi parte civile con l’avv. Rodolfo Nesci, ha apprezzato la sentenza del Giudice Salvatore Mastroeni, che oltre a dare giustizia alla vittima diffonde nella società un messaggio di civiltà: chi uccide non può restare impunito: “Sappiamo che nessuna misura potrà restituire alla vita la giovane Lorena Mangano, ed è proprio per questo che la giustizia per i diritti inviolabili distrutti non può essere gestita al ribasso. La nuova legge 41/2016 offre un forte segnale ai giudici: nell’amministrare la giustizia, debbono porre al primo posto i diritti delle vittime”.

L’AIFVS sottolinea la funzione deterrente svolta da misure come quella assunta nel caso di Gugliandolo dalla giustizia. La lotta alla strage stradale passa anche da queste sentenze che favoriscono nell’imputato la consapevolezza della propria responsabilità, rendono più credibile la stessa giustizia.