Indagato, come quelli che c’erano prima. A parti invertite, Accorinti e i suoi avrebbero iniziato a strillare per un’inchiesta della Procura di Messina che vede indagato il sindaco per presunti reati ambientali. E invece se ne stanno tutti in silenzio, compreso l’assessore Daniele Ialacqua, ambientalista pentito da quando occupa una carica politica.

L’immunità sindacale di Accorinti è venuta meno con l’avvento del procuratore capo facente funzioni, Vincenzo Barbaro, il quale ha dato il via libera all’iscrizione del sindaco nel registro degli indagati per l’inquinamento di alcuni torrenti cittadini.

Come si faceva prima, del resto, quando i sindaci erano altri. Ciò che sorprende oggi è invece il silenzio assordante della politica. Rispetto a quella che è una notizia eclatante, ci saremmo aspettati una levata di scudi da parte di chi ha subito gli insulti del sindaco rivoluzionario.

Invece, niente. Che il Tribunale di Messina si stia avviando verso un nuovo percorso, lo dimostra il fatto che la quasi totalità del consiglio comunale è sotto inchiesta per la cosiddetta “Gettonopoli”. Nel registro degli indagati, guarda caso, figura anche il drappello di accorintiani, compresi i “pentiti”. Lucy Fenech e Ivana Risitano avevano sollevato il polverone dei gettoni di presenza, ma probabilmente senza mettere in conto che anche loro due potessero finire sotto indagine.