A distanza di 10 mesi dall’incidente mortale della povera Rebecca Lazzarini, il consigliere comunale Libero Gioveni ha chiesto all’assessore alla Mobilità urbana Gaetano Cacciola i motivi per i quali nel pericolosissimo tratto di strada della Ss 114 a ridosso della frazione di Mili non siano stati effettuati ancora i necessari interventi a garanzia della pubblica sicurezza.

Gioveni ha voluto aspettare questo lungo tempo prima di investire l’Amministrazione sulla delicatissima e urgente questione che sta a cuore anche al collega di  gruppo Mario Rizzo, proprio per non far apparire strumentale il suo intervento in riferimento alla scomparsa della piccola Rebecca; ma adesso, specie perché quel tratto di strada è rimasto lo stesso dell’epoca dell’incidente, chiede con forza degli interventi migliorativi di sicurezza stradale per preservare l’incolumità dei cittadini.

Appare superfluo rimarcare il fatto – afferma il consigliere – che la presenza di alcune attività commerciali in questo tratto della S.S. 114 genera, specie nei fine settimana, una via vai di gente che si trova costretta ad attraversare la pericolosa arteria senza le dovute precauzioni. Non esiste nemmeno un piccolo tratto di marciapiede – prosegue l’esponente centrista – che possa in qualche modo preservare i frequentatori dei locali dallo sfrecciare degli autoveicoli, la cui alta velocità farebbe rabbrividire chiunque, specie nelle ore serali dove l’illuminazione di certo non è ai massimi livelli!

L’assessore Cacciola – evidenzia il consigliere comunale – sostiene che i mancati interventi sono frutto del rimpallo di responsabilità sulla titolarità della strada, visto che determinati interventi li dovrebbe garantire Anas, e non solo n el tratto di strada in questione, ma anche in altri, per esempio, della Ss 113. In virtù di ciò, quindi – conclude Gioveni che auspica adesso l’adozione dei necessari interventi in tema di sicurezza stradale nella pericolosissima arteria - l’esponente della giunta Accorinti si è impegnato a richiedere ad Anas la stesura di un protocollo d’intesa per definire una volta per tutte le competenze di entrambi gli Enti al fine di poter eseguire finalmente, ognuno per la propria parte, i necessari lavori.

La sicurezza, insomma – commenta moderatamente soddisfatto il consigliere alla luce dell’impegno assunto da Cacciola – non può essere affatto legata ai meandri  della burocrazia".