Anche se nelle vesti di cittadino e non di politico, Vincenzo Garofalo muove nei confronti di Accorinti un’accusa diretta e inequivocabile: "Ho l'impressione che siamo all'improvvisazione totale”. Il primo cittadino di Messina è stato fortemente criticato dal vicepresidente della Commissione trasporti della Camera per la confusione e la mancanza di programmazione che hanno portato alla chiusura di 38 scuole cittadine per sette giorni a causa del freddo: un‘ordinanza che secondo Garofalo rappresenta in modo emblematico il modus operandi caratterizzante questa amministrazione comunale.

"Qual è l'evento imprevisto e imprevedibile che giustificherebbe un provvedimento di tale portata? Cosa può legittimare la decisione di chiudere le scuole pregiudicando il diritto allo studio dei ragazzi e creando, tra l'altro, ai genitori lavoratori, non poche difficoltà di carattere organizzativo? È come se si chiudessero le strade perché piene di buche al posto di farle coprire o si disponesse il divieto di balneazione perché le spiagge sono sporche al posto di pulirle. Le mie considerazioni prescindono dall'essere maggioranza od opposizione politica. Da comune cittadino vorrei semplicemente che la mia città venisse amministrata sulla base di una programmazione e non della improvvisazione che nasce dalla sottovalutazione dei problemi” tuona Garofalo che continua ricordando che l’emergenza nelle scuole si aggiunge ad un altro esempio di malamministrazione come la questione della gestione dei rifiuti: “Il sindaco dovrebbe spiegarci come intende gestire il ciclo dei rifiuti perché da tre anni aspettiamo una rivoluzione dal basso, dall'alto, dal centro o dai lati non importa, che non è arrivata. E, ancora oggi, a fronte dei 45 milioni di euro l'anno che spendiamo, ci ritroviamo una città in condizioni vergognose sia per quanto riguarda la raccolta, sia per quanto riguarda la pulizia delle strade, il decoro e l'igiene in genere. E la tanto sbandierata raccolta differenziata si sostanzia, per lo più, nella possibilità dei cittadini di recarsi nelle piattaforme, portando chili di plastica e vetro e cartone accumulati in casa. Con questa ordinanza - conclude - rischiamo di diventare davvero ridicoli nel resto d'Italia. Questa non è amministrazione ma improvvisazione".