Celerita' nella liquidazione della concessionaria Stretto di Messina. La chiede la Corte dei Conti che rileva come risulti "ancora notevole" l'onere annuo per il suo mantenimento "sceso sotto i due milioni solo nel 2015". La Corte ricorda che la diversa posizione in merito a quest'opera tra i governi che si sono succeduti ha generato un'incertezza e "prodotto la richiesta di danni e l'accordo transattivo del 2009 con nuove condizioni concesse alla parte privata che dichiaro' il recesso"; ne e' seguito un rilevante contenzioso - continua la Corte nella delibera - tuttora in corso, tra la concessionaria e le parti private. La concessionaria ha chiesto allo Stato per le attivita' pregresse piu' di 300 milioni, da cui un ulteriore contenzioso.

La società Stretto di Messina è stata posta in liquidazione il 15 aprile 2013; "il termine annuale per la sua cessazione - osserva la Corte - è da tempo scaduto". "Considerata l'assenza di attivita' rilevanti - si legge nella delibera - è necessario ridimensionare i costi della societa' inclusi quelli degli organi sociali che la legge, originariamente, limitava implicitamente all'anno previsto per la liquidazione".