Conclusesi le recenti festività è possibile fare qualche considerazione sull'impiego delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno”. È quanto affermano i consiglieri Fabrizio Sottile e Maria Fernanda Gervasi. La tassa di soggiorno è un'imposta per notte cui sono chiamati a versare i singoli turisti che soggiornano presso alberghi (e strutture ricettive in generale) nelle diverse città turistiche e che si va a sommare al costo della camera. Il proprietario della struttura ricettiva a sua volta è tenuto poi versare tale somma al comune o al governo per finanziare il turismo ed i beni culturali.

A fronte di una disponibilità accertata nel mese di novembre 2016 di circa 180mila euro – spiegano i due consiglieri – l'amministrazione ha ritenuto di utilizzare gran parte di questa somma per 'alcune iniziative' nel periodo natalizio, tutto ciò sebbene il budget destinato ad attività di promozione turistica, servizi per turisti ed attività di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale – finalità per le quali la tassa di soggiorno è stata istituita – sia pari a zero”.

E continuano: “Siamo basiti per l'utilizzo improprio, inopportuno ed irrispettoso dei proventi della tassa di soggiorno sia nei confronti dei turisti che pagano, sia nei confronti degli albergatori che indirettamente ne sopportano il costo. Avevamo chiesto che ci fosse una programmazione equilibrata ed invece registriamo una scarsa attenzione verso l'attività turistica, tanto più che non si è visto un interessamento diretto da parte di alcuni degli assessori competenti, Guido Signorino al turismo e Luca Eller al bilancio. Al contrario il solo assessore alla cultura, Daniela Ursino, ha portato alla firma la sua proposta di delibera con assenti proprio i due assessori in questione”.

In un contesto turistico disarmante come quello messinese – concludono Sottile e Gervasi – in cui un oculato investimento del piccolo gruzzoletto proveniente dalla tassa di soggiorno potrebbe portare a risultati immediati e ben visibili sul territorio (cura del verde, arredo urbano, promozione turistica locale e non, manutenzione fontane, percorsi accessibili, ecc.), spendere 135mila euro, di cui 87mila per iniziative varie e quasi 49mila per luminarie, appare assolutamente fuori luogo”.

Paolo Fabrizio Mustica