Il presidente della Regione Crocetta passa al contrattacco sulla riorganizzazione delle Autorità portuali. Se Messina, insieme a Milazzo, saranno accorpate a Gioia Tauro, lo scalo siracusano perderà la leadership in favore di Catania. E proprio durante un’intervista radiofonica al programma “Mi sono rotto” di Radio Musmea, Crocetta ribadisce la sua contrarietà rispetto alle scelte del Ministro Delrio, e si dice pronto ad impugnare tutto il piano di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità portuali, che il Presidente della Regione non ha condiviso fin dall’inizio.

“Non sono d’accordo con le scelte di Delrio - ha tuonato Crocetta. Ho sempre detto di no, per cui se il ministro sostiene che ho fatto tutto io, non comprendo perché Messina non sia stata dichiarata capofila dei porti dello Stretto. I deputati che vogliono fare i capipopolo e che dicono di voler difendere il territorio abbiano il coraggio di mettersi contro i poteri forti di Roma".

Amoddio punta il dito contro Crocetta. La richiesta di spostare l'autorità di sistema portuale da Augusta a Catania è stata avanzata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. E' quanto afferma la deputata del Pd Sofia Amoddio che accusa il governatore "di non volersi assumere le proprie responsabilità. La responsabilità di questo spostamento - afferma - è da attribuire al presidente della Regione che già nel settembre 2016, in un documento ufficiale protocollato presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, richiamava il dettato normativo che consente, su richiesta motivata del presidente della regione, di individuare quale sede della istituenda AdSP in alternativa del porto Core, quella già sede di una AP soppressa e aderente alla medesima autorità di sistema.

In poche parole - sottolinea Amoddio - Crocetta chiedeva espressamente e con richiesta motivata che l'autorità di sistema portuale venisse affidata a Catania a discapito di Augusta". La deputata Pd non intende entrare nelle polemiche di questi giorni, "fomentate in maniera puerile e populista da tanti politici, ex politici o ex assessori nostrani, e culminate con il goffo tentativo del presidente Crocetta di dimostrarsi estraneo alle sue stesse responsabilità" ma, dice, "credo fermamente che i cittadini abbiano il diritto di conoscere la verità. La delusione per l'esclusione di Augusta per i primi due anni è cocente - conclude - ma non può essere attribuita esclusivamente ai deputati del Pd oppure al ministro che si è mosso sempre in termini di legge".