Cultura
Matteo Abbate presenta Due calzini blu
Per volare con la fantasia verso l'infinito e oltre...
- 30/01/2017Maria Antonella Saia
Emozionante, esaltante, rigenerante. Queste le parole che meglio definiscono l’intenso pomeriggio di ieri sera al Parco Maggiore Giuseppe La Rosa di Barcellona Pozzo di Gotto. Protagonista assoluto della serata Matteo Abbate, giovane scrittore barcellonese, che con la sua opera dal titolo Due Calzini Blu, edito da Euno Edizioni, si è imposto all’attenzione della sua città.
Ad aprire i lavori è stata la dottoressa Marina Chiaramonte, responsabile della Biblioteca Oasi per ragazzi. A seguire il Prof Francesco Speciale ci ha introdotto nel magico mondo di Matteo Abbate. Magico non perché il volume tratti di fiabe, ma perché esso si ciba esclusivamente di buoni sentimenti e di positività, sentimenti questi difficili da ritrovare nel mondo in cui viviamo, sempre più invaso dalla crudeltà dell’uomo E, così, appare evidente come l’idea di riprendersi quella libertà rubata, quella gioia di vivere e quella gaia spensieratezza attragga sempre più adulti, oltre al pubblico cui notoriamente l’opera è indirizzata.
Perché sono soprattutto gli adulti ad aver perso la voglia di mettersi in gioco, di gioire e di guardare con meraviglia la bellezza del mondo che ci circonda, ormai irrimediabilmente schiavi della tristezza cui i media li hanno assoggettati. L’intervento del Prof Speciale è stato altresì impreziosito dalla lettura di alcuni brani dell’opera, a cura della dottoressa Virginia Scoglio.
Questi i temi che hanno animato l’incontro, facendo sì che una normale serata di fine gennaio si trasformasse in un volo sulle ali della libertà e contribuisse a farci vibrare le corde dell’anima con grandi e intense emozioni.
All’evento ha partecipato anche l’Assessore alla Cultura Ilenia Torre che, portando i saluti dell’Amministrazione Comunale, ha ancora una volta ribadito la necessità di valorizzare le eccellenze barcellonesi sul proprio territorio ancor prima che altrove. Perché Nemo profeta in patria, da questo momento in poi, sia sostituito dal motto: chiunque profeta in patria.