Si avvicina a grandi falcate la data per la sfiducia al sindaco Renato Accorinti. La festa della “Liberazione” dei messinesi è ormai dietro l’angolo. Consigliamo, in vista dell’evento, un terno per gli amanti del “Lotto”. Il 15, come la data fissata dalla presidente del Consiglio comunale per la sfiducia, il 2, ovvero il mese di febbraio e il 27, come il numero dei voti necessari per spedire a casa il peggior sindaco di sempre.

Il clima politico, con l’approssimarsi della data si fa sempre più incandescente. Il caso-Sindoni sta tenendo banco in queste ore e com’è noto la consigliera ha anche depositato un esposto alla Procura di Messina. Il segretario generale, Antonino Le Donne, ha intrapreso un’autentica battaglia contro la consigliera e la vuole fuori dal consiglio comunale per fare entrare l’avvocato Siracusa (manco fosse un suo parente). Ma non è l’unica vicende che tiene in fibrillazione il “cuore politico” cittadino. A Palazzo Zanca cominciano a volare gli stracci – ieri le dimissioni da vice presidente del consiglio comunale di Nino Interdonato –, e questa tensione non fa il gioco di Accorinti.

Il sindaco ormai si sente accerchiato, il tentativo tardivo di trovare una mediazione è servito a poco. L’ultima chance l’avrà in occasione del 15 febbraio quando si presenterà in aula, probabilmente con la giunta azzerata.