“La Uil-Fpl venuta a conoscenza – si legge in una nota inviata alla Regione e al Ministero alla Salute -, anche attraverso i recenti articoli di stampa, della paradossale ed incresciosa situazione che ha riguardato, all’interno dell’ASP Messina, il rappresentante sindacale unitario dott. Paolo Famiano non può esimersi dal denunciare, a propria volta, la situazione di illegittimità conseguente alla mancata verifica interna delle situazioni segnalate, anche in qualità di wisteblower, dal lavoratore in questione”.

“Il paradosso – scrivono in una nota Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale e responsabile Area medica -, si palesa in maniera del tutto stridente allorché si consideri che l’ASP Messina, piuttosto che dar conto delle verifiche eseguite e attivate ha semplicemente fatto in modo da ridurre sostanzialmente al silenzio il lavoratore rifilandogli, in maniera del tutto sommaria, la sanzione della sospensione di 20 giorni dal servizio. Tutto ciò oltre ad apparire del tutto illegittimo perché in contrasto con l’art. 54/bis del D.Lgs 165/2001 rischia di lasciare sullo sfondo, facendole miseramente naufragare nell’oblìo, le importanti ed in alcuni casi, anche scabrose questioni segnalate dal lavoratore e dalla stessa organizzazione sindacale scrivente”.

La Uil-Fpl chiede pertanto l’attivazione di un’immediata verifica ispettiva anche congiunta da parte della Regione e del Ministero della Salute o della Funzione Pubblica, ognuno per le rispettive competenze, in maniera da consentire l’accertamento puntuale ed esaustivo dei fatti indicati dal RSU e l’emersione concreta della verità sulle varie situazioni di irregolarità diffusa segnalate all’interno dell’ASP Messina.