messinaoggi.it seguirà la diretta video del Consiglio comunale a partire dalle ore 18,30 circa. Le riprese saranno curate da Franco Raffa e Antonio D'Arrigo che seguiranno da vicino i lavori d'aula.

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Ore 17,30. Raggiunto il numero valido: All'appello pronunciato in aula sono risultati presenti 29 consiglieri su 40. Il presidente del consiglio comunale Emilia Barrile ha aperto la discussione prima di lasciare la parola al consigliere Mario Rizzo. 

Gli undici consiglieri assenti in aula: Pio Amedeo, Angelo Burrascano, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmelina David, Gaetano Gennaro, Pietro Iannello, Rita La Paglia ,Francesco Mondello, Francesco Pagano, Fabrizio Sottile.

Dopo il via ai lavori da parte della Presidente Emilia Barrile, è stata data la parola al capogruppo dei Centristi per la Sicilia, Mario Rizzo, favorevole alla mozione di sfiducia verso il primo cittadino di Messina, Renato Accorinti.

Tra i diversi temi toccati dal capogruppo dell’ex UdC, troviamo l’accusa nei confronti della giunta accorintiana per la mancata acquisizione dei fondi Masterplan e ha dato il merito alle amministrazioni precedenti per la realizzazione del porto di Tremestieri. Sono seguiti immediatamente numerosi fischi da parte dei contrari alla sfiducia dopo aver toccato quest’ultimo tema che hanno costretto alla Presidente Barrile a riportare l’ordine in aula.

“Slogan e spot hanno portato solo divisioni tra i messinesi. Non basta la sola onestà, ma anche la professionalità”. Con questa frase il capogruppo dei Centristi per la Sicilia ha terminato il suo intervento, nuovamente sommerso dai fischi.

Intervento di Daniela Faranda del Ncd. Abbiamo sperato che le cose cambiasserro, abbiamo riflettuto e preso questa decisione per utilizzare uno strumento democratico come la mozione di sfiducia Vi difendete dicendo che qua nessuno ruba? Ci mancherebbe. Se avete notizie di ruberie andate a denunciarle ma non fate passare questa città per ciò che non é anche davanti alle reti nazionali. Avete diviso tra buoni e cattivi, opposizioni tra supportersi quasi fosse uno stadio. Noi abbiamo solo raccolto gli umori di chi l'ha votata ed è stata delusa. Non avete alcun rispetto per questo consiglio comunale, fatto di uomini e donne, non di burattini che le hanno permesso di restare qui. Due consiglieri comunali l'hanno lasciata prima della scadenza del mandato, quanti esperti sono andati via? Si è mai chiesto perché? Avete portato avanti lanpoltica dell'epurazione. Avete attaccato la politica, la stessa alla quale avete fatto appello per parlare ai veritici politici nazionali, e malgrado questo i nostri depurati al parlamento ci sono stati sempre". L'esponente Ncd ha elencato i casi in cui sono state perse occasuoni per rintracciare fondi utili per nuove infrastrutture, dagli svincoli, la via Don blasco, 2 milioni per la struttura di Campo Italia per l'emergenza abitativa, al Prg, la via del mare e le nuove case per Camaro. Un attacco che si prolunga nell'elencazione dei casi in cui non è stato rispetto il programma, e dove emerge come un unico successo il miglioramento del settore trasporti. "Patto fine mandato è solo gettare fumo negli occhi. Comunque vada sta sera, il tempo è scaduto".

Ore 18,30. Interviene la capogruppo di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, che sembrerebbe essere favorevole alla mozione di sfiducia, dando vita ad un grande ribaltone rispetto alle previsioni effettuate alla vigilia. Tuttavia “La mozione – chiarisce Amata – è arrivata tardivamente”. L’occasione migliore secondo Amata si sarebbe verificata due anni fa, in riferimento in particolare agli insuccessi dell’amministrazione nella gestione dei rifiuti.
Nell’esporre un resoconto dell'operato della giunta spiega: “L'unico settore in cui vi sono stati dei notevoli miglioramenti è quello dei trasporti con l’ATM. Ma – continua – un solo risultato non basta”.
Poi ha toccato il tema della neonata azienda di gestione e smaltimento dei rifiuti Messina Servizi Bene Comune: “I soldi per gli investimenti dove li prende? - si chiede - Non basta cambiare nome per risolvere le cose”.
In riferimento al settore dell’urbanistica ha criticato aspramente l’amminstrazione: il degrado di Villa Dante ed il “prato secco” realizzato soltanto recentemente sono secondo la capogruppo di Fratelli d’Italia la prova tangibile del fallimento della giunta.
Spazio anche all’ex assessore alla contabilità, Luca Eller, i cui risultati sono stati elogiati da Amata, quali l’approvazione nei tempi prestabiliti dei bilanci. Si domanda, poi, se effettivamente il sindaco sarà capace – se la mozione non dovesse passare – a trovare un valido sostituto.
“Siamo a favore del popolo – ha concluso – e, proprio per questo, se la sfiducia dovesse passare chiederò immediatamente al Presidente della Regione di fissare sin da subito la data per le successive elezioni per evitare l’ennesimo commissariamento di Messina”.ù

Ore 18,45. I consiglieri presenti in aula sono 37. Mancano all'appello Rita La Paglia, Nicola Crisafi e Fabrizio Sottile. 

Intervento di Carlo Abbate, esponente del Gruppo Misto. Si è mostrato contrario alla mozione di sfiducia: “Non lasciatevi comandare – spiega Abbate citando la Fallaci – da chi promette e sostituisce un padrone con un altro padrone. Ragionate col vostro cervello: la libertà è dovere.

Ore 19,15. Interviene il capogruppo di Sicilia Democratica, Pio Amedeo: “Dovranno essere i cittadini a decidere a fine mandato: questa è la democrazia. Sono contrario a facili strumentalizzazioni: non le concedo, Signor Sindaco, di fare una campagna elettorale presentandosi come vittima del Consiglio Comunale. Deve affrontare i suoi cittadini. Così Amedeo esterna la sua contrarietà a votare a favore della mozione di sfiducia.

Interviene il capogruppo di Grande Sud, Benedetto Vaccarino,  parlando anche a nome di Francesco Pagano e Carmelina David. Cura del verde, maggiore attenzione alle periferie ed attuazione del decentramento amministrativo. Questi sono gli obiettivi che Vaccarino si auspica che l'amministrazione realizzi, giustificando pertanto la sua contrarietà alla mozione di sfiducia, pur non approvando l’operato della giunta accorintiana.
Riferendosi al caso di Gettonopoli ha chiarito che non ci sono secondi fini legati alle sue decisioni di voto: “Noi anteponiamo gli interessi della città a quelli personali".

Ore 19,45. Interviene il capogruppo di Felice per Messina, Giuseppe Santalco. Tendenzialmente le legislature vanno completate. Tuttavia il legislatore ha dato uno strumento di democrazia che anche nel caso di elezione diretta del sindaco i consiglieri abbiano la possibilità di ritenere che l’attività amministrativa non sia tale da garantire lo sviluppo della città. Senza la politica di alto profilo una società e un Comune non possono fare passi in avanti. Nell’ultimo quadriennio non si è dato voce alle aspettative della città, c’è stato un vuoto nella programmazione. L’avvio della sfiducia rappresenta il momento di sintesi e conclusione. A causa di Gettonopoli il sindaco ha sempre espresso parole di indegnità nei confronti dei consiglieri emettendo sentenze di condanna. Quegli stessi consiglieri che mai hanno fatto mancare il loro voto su delibere fondamentali. I voti dei consiglieri quando sono serviti non puzzavano di indegnità. Se oggi potete fare i bandi per i servizi sociali è perché noi abbiamo votato i bilanci. Nessuno ci può rimproverare di aver agito in maniera pre-concetta. Scellerate scelte amministrative hanno portato a disastri come la gestione rifiuti. Emblematico il fallimento del risanamento, basta guardare a via Taormina. Il piano di riequilibrio che doveva essere il fiore all’occhiello si è rivelato uno specchietto per le allodole, ad oggi non abbiamo notizie dal Ministero. E’ fallito ance il tentativo del sindaco di chiedere l’allungamento trentennale del piano. Caro Signor Sindaco il suo continuo richiamo all’onestà è un’offesa nei nostri confronti. Non possiamo più continuare con una divisione tra buoni e cattivi, angeli e demoni. Sono in tanti a chiederci di certificare il loro malcontento. E’ vero che non c’è un nome alternativo, ma un’idea alternativa c’è. Non tutto è perduto. Per fugare ogni dubbio e dare contezza al richiamo del sindaco e della giunta verso un patto di fine mandato occorre valutare come dare forma a questa forma di collaborazione. Siamo all’epilogo finale ma sono aperto ad un’apertura di credito".

Pippo Trischitta Capogruppo di Forza Italia.“Cambierei la natura del mio voto solo per sapere cosa farà con questi 300 milioni del Masterplan il Sindaco”. Il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta sin dalle prime battute esprime una forte critica nei confronti ricordando le polemiche legate alla vicenda degli scontrini e della richiesta del rimborso dell’ormai noto snack kinder durante la sua missione a Palermo. Un attacco che ha provocato l’immediata reazione del gruppo di supporto agli accorintiani, che immediatamente ha travolto con fischi e ingiurie l’arringa del forzista. Trischitta la pone quasi su una gara di onestà, dove vanta un primato rispetto ad Accorinti: “Sono consigliere dal 2003 e mai ritengo di aver fatto nulla di illegale. E’ onesto un sindaco che si presenta in tutte le tv e sui giornali annunciando di rinunciare all’indennità e di rimettere quelle degli assessori e non lo fa? Questa giunta è stata sostenuta anche da me in atti amministrativi che ho ritenuto nell’interesse della città” Il consigliere di Forza Italia ha evidenziato una mancanza di coerenza tra quanto annunciato in campagna elettorale e ciò che realmente è stato fatto dall’Amministrazione, facendo persino riferimento alla mera totalità di due punti portati a termine dall’attuale Giunta rispetto ad un elenco di ben 69 punti previsti dal programma. “Lei in ogni caso ha perso” chiosa Trischitta sbattendo in faccia tra le proteste del pubblico la sua bocciatura a questa esperienza.

Lucy Fenech Capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso. Accorinti aprì con la frase “Ho 40 consiglieri comunali” perché erano rappresentanti eletti. Ha tenuto sempre quest’ottica e invece ha ricevuto in questi tre anni solo insulti. Parla di un divorzio democratico e apre alla riapertura di un dialogo malgrado le migliaia di insulti che ha ricevuto Renato in questi tre anni. Una Giunta che ha riavvicinato la città alla politica, come testimoniano le tre mila firme raccolte nella petizione. Noi vogliamo che questa Amministrazione abbia la possibilità di continuare a lavorare perché non ha mai tradito il programma. Oggi ha ricevuto l’appoggio delle circospezioni, arterie davvero legate ai cittadini ed è importante che vengano ascoltati. Per tre anni e mezzo ci ha messo la vita questa Giunta e adesso è arrivato il tempo della raccolta dopo la semina. Il commissariamento non è una soluzione possibile per la nostra città. Nella parte conclusiva ringrazia il sindaco, l’Amministrazione, i consiglieri di Cmdb e anche lo stesso consiglio comunale a cui rivolge le ultime parole del suo intervento citando Hermann Hesse: “Sono più le persone disposte a morire per degli ideali, che quelle disposte a vivere per essi”. Consiglieri vivete fino alla fine del vostro mandato per i vostri ideali, ne abbiamo il diritto e il dovere perché ci è stato chiesto.

Intervento del sindaco Renato Accorinti. Ho qui professionisti e sono fiero di averli. Non è mai stata portata avanti una sfiducia nella storia di questa città, ma è giusto che si voti. Prima però la gente deve sapere cosa abbiamo fatto. Mi pitturate in un modo in cui mi riconosco, si possono avere idee diverse ma non é giusto attaccare la dignità di una persona. Mandare a casa un'amministrazione è una cosa grave, viene fatto in caso di ruberie mafia, in questi casi é giusto. Quando parlo di onestà non ho l'arroganza di essere migliore di nessuno, mi mettete parole in bocca che non sono mie. L'onestà è una prerogativa fondamentale. Hanno spietato la mail istituzionale ma non hanno trovato nulla. A chi lo attacca dicendo di aver avuto problemi con le istituzioni: Con la nuova Prefetta abbiamo rapporti straordinari, appena é arrivata ho chiesto la rimozione della tendopoli del Palanebiolo, dopo due mesi è stata tolta. Abbiamo parlato dei tir in città, problema in parte risolto grazie a ad un battaglia prima condotta da cittadino e poi da sindaco e adesso passano da Tremestieri ed é una partita che va portata a termine. Il sindaco conclude rivendicando alcune conquiste, l'ultima quello del secondo Palazzo di Giustizia: Da trent'anni andava fatto perché nessuno l'ha fatto prima?  Volevano farlo nella Casa dello studente, mi sono opposto era difficile e abbiamo la zona militare, più sicura per i magistrati, senza sottrarre nulla agli studenti. Abbiamo bisogno dei partiti. Con Eller malgrado avessi saputo che era del Pd, abbiamo collaborato per coscienza intellettuale. Risponde a Trischitta: senza soldi come puoi operare? Adesso possiamo. Elogia le ragioni di Abbate e accetta le critiche di Santalco ricordando che all'inizio del mandato hanno trovato da una Messina-Hiroshima. Contro la Faranda rivendica il 3% di differenziata e il porta a porta che ha sbloccato 5 milioni. Il Masterplan non é una leggenda, sono venuti Renzi e De Vincenti, e con quest'ultimo ho parlato nel momento in cui ho visto che non c'era Messina nella lista e subito abbiamo trovato una soluzione. 300 milioni sono soldi concreti per la città e ci sono già progetti operativi. Tra un anno ci sono elezioni e chiunque potrà candidarsi e vincer. La gente non mi voterà per un discorso, non ho chiamato nessuno dei sostenitori che sono venuti, arrivano solidarietà di profili istituzionali a livello nazionale.

Ore 21,40. Interviene il capogruppo di Sicilia Futura, Antonino Carreri, che si è dichiarato favorevole alla mozione di sfiducia: “La nostra posizione è abbastanza chiara: abbiamo fatto buon viso e cattivo gioco. Ci siamo ritrovati questo sindaco ed abbiamo votato la fiducia nel momento del suo insediamento”.
Tuttavia il capogruppo di Sicilia Futura non nasconde in aula la sua iniziale collaborazione con la giunta accorintiana: “La discussione della Tares e del Piano di riequilibrio è stato il nostro periodo di massima collaborazione con la giunta. Tuttavia la realizzazione dell’isola pedonale senza il nostro coinvolgimento ha posto fine a tutto poiché il sindaco ha mostrato il suo vero lato. Abbiamo appoggiato questa amministrazione sperando il meglio per la nostra città, ma non possiamo essere considerati degli angeli solo se appoggiamo la giunta”. “Lei – continua Carreri rivolgendosi al sindaco – ha seminato per sé e non per la città”. A seguito di quest’ultima dichiarazione il consigliere è stato sommerso di fischi da parte dei supporter, una situazione che ha quasi costretto la Presidente del Consiglio Comunale a sospendere i lavori. Una volta tornato l’ordine in aula così continua il leader di Sicilia Futura: “La mozione è frutto dell’aver seminato spine, altro che pace”.
“Non ci può essere richiesto altro se non votare sì alla sfiducia. Lo facciamo per dare una rottura con la politica clientelare del passato, un’opportunità di rilanciare Messina. L’onestà è un prerequisito sì fondamentale, ma non basta. E’ necessaria competenza e professionalità”
E conclude: “Vinciamo sempre e comunque: se la sfiducia non passa avrete modo di fare peggio sino al prossimo anno;  al contrario, se dovesse passare, avremo contribuito a mandarvi a casa. Come sperate di essere credibili con il Patto di fine mandato, dopo gli innumerevoli insuccessi? Ci sarà un nuovo sindaco che dovrà ricostruire dalle macerie di quelli che c’erano prima, e quello sarà proprio lei, signor Sindaco”.

 

Ore 22,10. Interviene la capogruppo del Partito Democratico, Antonella Russo, firmataria della mozione di sfiducia presentata questa giornata in aula. “Decentramento – spiega la Russo – non è una visita sporadica al quartiere, ma significa autonomia amministrativa”: un obiettivo che secondo la consigliera è tutt’altro che raggiungibile in poco più di un anno.
“Chi vota sì alla sfiducia è anche pronto a lasciare la poltrone, antepone gli interessi della città a quelli personali".
“Una riproposizione della stessa pietanza”: così liquida la capogruppo del PD la costituzione del nuovo ente di gestione e raccolta dei rifiuti Messina Bene Comune.
Riferendosi ai Servizi sociali su cui aveva puntato l’amministrazione prima della suo insediamento, la Russo afferma che “siamo al Medioevo”.
AMAM, Scuole chiuse per la mancanza dei riscaldamenti, Authority, urbanistica e Masterplan sono gli altri temi attenzionati durante il suo lungo intervento.
Ha mostrato anche notevoli preoccupazioni per gli allarmi lanciati da parte della Confcommercio in relazione alla chiusura di numerose aziende.
Riferendosi allo svincolo Giostra Annunziata ha affermato: “Non siete stati neanche in grado di mettere in esercizio un’importantissima struttura come questa”.
“Avete governato la città con soli slogan come ‘quelli che c’erano prima’, ma gli alibi sono ormai finiti: il fallimento della sua amministrazione è il fallimento di un’intera comunità ancora più disillusa rispetto a tre anni fa”.

Ore 1,30. Scoppia la bufera in aula: durante l’intervento dell’esponente di Grande Sud, Donatella Sindoni, i supporters del primo cittadino di Messina hanno voltato le spalle in segno di protesta. Immediata è stata la reazione del capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, che ha interrotto lo svolgimento dei lavori inveendo contro la Presidente Barrile, giudicata incapace di far rispettare ai presenti gli interventi dei colleghi. I lavori dopo una breve sospensione sono ripresi all'1,55.