Ore 3,40. Sotto le note di “Bella Ciao” è stato accompagnato il respingimento della mozione di sfiducia contro il sindaco Renato Accorinti che, pertanto, può proseguire il suo mandato per i prossimi quindici mesi.

23 Favorevoli, 10 contrari e 5 astenuti: questi i risultati della votazione in consiglio comunale giunta nella tarda nottata di ieri, dopo un lunghissimo dibattito che è durato oltre dieci ore. Ripercorriamone i punti salienti:

Dopo il via ai lavori alle 17,30 da parte della Presidente Emilia Barrile, ha preso la parola il capogruppo dei Centristi per la Sicilia, Mario Rizzo.Per amministrare la città non basta la sola onestà, ma anche la professionalità”. Così il consigliere termina il suo intervento sommerso dai fischi dei supporters di Accorinti, non lasciando alcun dubbio sulle proprie intenzioni di voto: favorevole. I restanti esponenti dell'ex UdC, Andrea Consolo, Libero Gioveni, Francesco Mondello e Maria Perrone, hanno seguito il proprio leader votando a favore della sfiducia.

È intervenuta poi la capogruppo di NCD, Daniela Faranda che, assieme al suo compagno di partito Nicola Crisafi, ha dato il suo sì alla sfiducia.

Rovesciando completamente le previsioni effettuate alla vigilia del voto, l'unica esponente di Fratelli d'Italia, Elvira Amata, ha votato a favore della sfiducia, pur sottolineando, durante il suo intervento, che “la mozione è arrivata tardivamente”.

È giunto dopo il turno dell'esponente del Gruppo Misto, Carlo Abate: “Non lasciatevi comandare da chi sostituisce un padrone con un altro. Ragionate col vostro cervello: la libertà è dovere”. Citando un passo della Fallaci ha così confermato il suo no alla sfiducia.

Come prevedibile, durante le votazioni il Gruppo Misto si è mostrato tutt'altro che compatto: oltre ad Abate, soltanto Giuseppe De Leo ha votato contro alla mozione di sfiducia: i restanti Camelina David e Daniele Santi Zuccarello hanno votato astenuto l'una e favorevole l'altro.

Parola poi a Pio Amedeo, unico esponente di Sicilia Democratica:Dovranno essere i cittadini a decidere a fine mandato, questa è la democrazia. Non le concederò Signor Sindaco di presentarsi come martire alle prossime elezioni”. Amedeo è stato chiaro: non approva la giunta accorintiana, ma non ha neanche voluto che questo voto potesse essere strumentalizzato da parte dei sostenitori di Accorinti e, proprio per questo, piuttosto che esprimersi in sede di voto, a seguito del suo intervento ha preferito abbandonare l'aula.

Segue successivamente il leader di Grande Sud, Benedetto Vaccarino che, parlando anche a nome di Francesco Pagano e Carmelina David, ha anticipato la propria astensione alla votazione così spiegando: “Ci auspichiamo l'attuazione del decentramento amministrativo da parte della giunta”. Riferendosi al caso Gettonopoli, ha invece affermato: “Anteponiamo gli interessi della città a quelli personali” chiarendo l'assoluta mancanza di qualsiasi legame tra il proprio voto e la faccenda che ha coinvolto numerosi consiglieri.

Il gruppo consiliare Felice per Messina si è mostrato compatto: il capogruppo Giuseppe Santalco, Carlo Cantali e Nora Scuderi hanno votato per la sfiducia.

Anche Sicilia Futura non ha avuto alcun indugio durante la discussione nel prendere una specifica posizione: “Il Sindaco ha seminato per sé, non per la città – ha spiegato il capogruppo Antonino Carreri inondato dai fischi degli accorintiani che hanno quasi costretto la Presidente ad interrompere i lavori. “La mozione – ha poi ripreso – è frutto dell'aver seminato spine, altro che pace”. E ha continuato: “L'onestà? È un fondamentale prerequisito, ma da sola non basta, deve anche essere affiancata alla competenza e alla professionalità”. Il leader di Sicilia Futura assieme ad Antonino Interdonato e Santi Sorrenti ha dato il suo sì alla sfiducia. Unica assente non solo del gruppo consiliare, ma anche nell'intero consiglio comunale: Rita La Paglia.

La capogruppo del PD e firmataria della mozione, Antonella Russo, come prevedibile si è scagliata contro la giunta e ha confermato il suo voto favorevole alla sfiducia. E i restanti compagni di partito? La spaccatura all'interno del PD messinese è enorme: di fatto in sede di consiglio la capogruppo è stata messa in minoranza dai suoi compagni Claudio Cardile, Pietro Iannello e Gaetano Gennaro che hanno votato contro la sfiducia.

E se il PD è diviso, FI non sembra pienamente coeso: il capogruppo Giuseppe Trischitta si è scagliato contro la giunta e ha votato a favore della sfiducia assieme a Giovanna Crifò. La Presidente Emilia Barrile, nonostante fosse uno dei firmatari della mozione di sfiducia, ha più volte sottolineato che in virtù del suo ruolo istituzionale al di sopra delle parti si sarebbe astenuta durante il voto. E Pierluigi Parisi? Si è astenuto.

Poi è giunto l'intervento tanto atteso del sindaco Renato Accorinti che ha rimandato al mittente le accuse rivolte nei suoi confronti, mostrandosi piuttosto favorevole ad amministrare Messina sino al prossimo anno perché sarebbe “una punizione pesante” sfiduciare una giunta che si è tanto impegnata per la realizzazione del Palazzo di giustizia bis, lo sgombero del tendone Palanebiolo, lo sviluppo della raccolta differenziata e la sistemazione dei bilanci. Il primo cittadino ha poi spiegato che i problemi strutturali di Messina sono tutt'altro che risolvibili nel breve periodo di tempo e pertanto bisogna prendere in considerazione quest'importante fattore.

È intervenuto poi il gruppo consiliare capitanato da Lucy Fenech, Cambiamo Messina dal Basso, che, ovviamente, ha votato compatto contro la sfiducia assieme ai suoi compagni Ivana Risitano, Cecilia Caccamo e Maurizio Rella.

Così come ha votato contro il singolo esponente de Il Megafono, Angelo Burrascano, che nei giorni precedenti aveva reso note le sue intenzioni di voto considerando la sfiducia un atto tardivo, preferendo, al contrario, dialogare col sindaco.

Un'ulteriore spaccatura è stata registrata tra i Progressisti Democratici: se il capogruppo Francesco Pagano si è astenuto, Simona Contestabile e Nicola Cucinotta hanno piuttosto votato a favore della sfiducia.

Il gruppo SiAmo Messina guidato da Fabrizio Sottile ha votato a favore della mozione assieme al suo compagno Pietro Adamo.

Alle ore 1,30, dopo un lungo periodo di quiete apparente, scoppia la bufera in aula: durante l’intervento dell’esponente di Grande Sud e firmataria della mozione, Donatella Sindoni, i supporters del primo cittadino di Messina hanno voltato le spalle in segno di protesta. Immediata è stata la reazione del capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, che ha interrotto lo svolgimento dei lavori inveendo contro la Presidente Barrile, giudicata incapace di far rispettare ai presenti gli interventi dei colleghi. I lavori dopo una breve sospensione sono ripresi all'1,55.

La Giunta accorintiana resta pertanto in sella, respingendo l'attacco che le era stato lanciato. Adesso vedremo come si evolverà l'operato dell'amministrazione nei prossimi mesi.

 P.M.