Si è svolta questa mattina la cerimonia di commemorazione del carabiniere che il 12 febbraio 1992 fu ucciso in un agguato di camorra a Faiano, nel Comune di Pontecagnano. Colpito da raffiche di mitra, Fortunato Arena, siciliano di 23 anni, originario di San Filippo del Mela, insieme al commilitone Claudio Pezzuto, 29enne leccese, perse la vita durante un controllo di routine a piazza Garibaldi. 

Il 27 maggio 1993, il presidente della Repubblica ha conferito ai due carabinieri la Medaglia d’Oro al Valor Militare, in particolare al carabiniere Fortunato Arena con la seguente motivazione:

Durante il controllo del conducente di un’autovettura in pieno centro abitato, visto che il commilitone veniva investito da fulminea azione di fuoco da parte di un malvivente nascosto nell’abitacolo, benché colpito a sua volta da micidiali colpi esplosi da brevissima distanza da altro complice, con mirabile coraggio, facendo appello alle ultime forze, rispondeva al fuoco con la propria arma, accasciandosi quindi privo di vita. I malviventi, identificati in due pericolosi latitanti affiliati a spietata associazione criminale, venivano poi catturati e condannati all’ergastolo. Chiaro esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinti fino al supremo sacrificio”.

Presso la chiesa S. Maria Immacolata, della frazione Olivarella, si è tenuta la cerimonia commemorativa, con la celebrazione di una santa messa officiata dal cappellano militare don Rosario Scibilia e dal parroco Padre Dario Mostaccio, alla presenza dei familiari, delle autorità religiose, civili e militari, di una rappresentanza delle associazioni nazionali carabinieri di San Filippo del Mela e Milazzo, di un'ampia rappresentanza di militari dell'Arma, nonché di una delegazione della Rappresentanza militare del CoBaR Sicilia e delle scolaresche dell’Istituto comprensivo “San Filippo del Mela”.

Al termine della messa sono intervenuti il sindaco, Pasquale Aliprandi e il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, col. Iacopo Mannucci Benincasa. É stata una giornata significativa per tutti i carabinieri, condivisa in modo sentito con i superiori nel ricordo dei valorosi militari il cui esempio, anche dopo 25 anni, é sempre vivo e toccante.