Regione
Grasso: Fiumefreddo ha mentito a L'Arena
La parlamentare regionale di Forza Italia respinge al mittente le accuse. "Non sono mai stata consulente della Serit Sicilia"
- 22/02/2017redazione
“Ho appreso che domenica 19 febbraio, nel corso della trasmissione televisiva 'L’Arena' di Rai 1, sono state riportate nel corso dell’intervista-intervento del signor Fiumefreddo, alcune dichiarazioni palesemente false ed altamente diffamanti in relazione alla mia persona. Non corrisponde infatti assolutamente al vero, che io abbia avuto alcun rapporto di consulenza con SERIT SICILIA prima e RISCOSSIONE SICILIA poi, essendo stata solo una dei tanti Legali, alla quale venivano conferiti singoli incarichi di sostituzione, rappresentanza, assistenza e difesa in giudizio della Società e da questa affidati di volta in volta. Ancora più falsa e denigratoria è l’affermazione secondo la quale sarebbe stato Fiumefreddo a sollevarmi dall’incarico, avendo invece io stessa, autonomamente e formalmente, con precise e dettagliate comunicazioni, rinunciato ad ogni incarico legale pregresso ed in fieri, prima ancora che Fiumefreddo venisse nominato Presidente di Riscossione Sicilia”.
Lo dichiara Bernardette Grasso, parlamentare regionale di Forza Italia. “Nel corso del programma Rai è stata altresì raccontata in maniera distorta la vicenda del mancato pagamento delle tasse, anche in ordine all’importo, omettendo la verità sul contenzioso con l’Agenzia delle Entrate definito qualche mese fa in corso di causa con un Concordato – prosegue Grasso –. E’ del tutto evidente che anche le attuali gratuite dichiarazioni rese da Fiumefreddo ledono in maniera diretta ed incontrovertibile la mia immagine e la mia dignità, motivo per cui mi riservo di adire per vie legali, anche nei confronti della trasmissione tv, per la mancata verifica di quanto riferito. Sono ancora una volta costretta, mio malgrado, a difendermi nelle sedi giurisdizionali competenti da gravi affermazioni, prive di un adeguato riscontro, e da chi mi attribuisce la responsabilità di condotte illegittime, quasi confinanti con l’illecito, falsificando la realtà”.