C’era una volta uno scenario marittimo invidiabile sulla riviera tirrenica del messinese. C’era una volta un monumento creato da Madre Natura, le Montagne di Sabbia site a San Saba. Lo scempio ha preso il posto delle dune. “Qualcuno ha provveduto a depositare una abbondante massa di detriti e terra da riporto sul litorale corrispondente a quella meraviglia dove finisce la strada sterrata ed inizia la spiaggia”. A segnalarlo è il pungente consigliere della VI Circoscrizione, Mario Biancuzzo. Un documentato report fotografico è quello che svela il rappresentante istituzionale che si è recato sui luoghi ormai contaminati dalla puzza e da visioni rivoltanti. Biancuzzo ha accertato personalmente in che misura questo villaggio di pace, paradisiaco possa essere “sfregiato dallo squallore degli scaricatori abusivi”. L’inquinamento colpisce soprattutto Capo Rasocolmo dove gli incivili sono aiutati dal buio della notte per disfarsi del materiale di risulta e mobili smontati, persino materassi e ventilatori.

Il consigliere passa in rassegna tutti gli organi competenti perché quel posto venga rispettato sia d’inverno che d’estate. “Il commissario della MessinAmbiente, Giovanni Calabrò e l’Assessore Daniele Ialacqua - esorta – controllino i responsabili del settore per eliminare i mobili smontati e abbandonati e puniscano un imperdonabile padroncino o magari qualche semplice cittadino che semina suppellettili di ogni genere”. Ma il panorama deturpato non termina qui. “Dalla parte opposta in piazza chiesa – ci guida Biancuzzo nel percorso - , i liquami fognari continuano ad ammorbare i residenti e gli automobilisti costretti a passare con le ruote delle macchine su quel flusso. Dopo aver invaso la piazza e la via lungo mare, i liquidi si riversano sulla spiaggia e per filtraggio raggiungono il mare”.

L’esponente del VI Quartiere non risparmia neanche il Direttore Generale dell’Amam Cipollini. “Quali sono i motivi per cui non viene riparata l’anomalia – interroga - , segnalata regolarmente da diversi giorni e sollecitata da me telefonicamente?”. Infine, avvisa: “La fuoriuscita di liquami fognari a cielo aperto è reato e non può protrarsi a discapito della salute dei cittadini che pagano le tasse”.

Marcella Ruggeri