Nell'ambito della giornata internazionale Open Data gli studenti dell’I.T.T.S. “E. Majorana" hanno reso noti i risultati del progetto "Sti-tam". Quest'ultimo mira all'individuzione da parte degli studenti di soluzioni efficaci per limitare l'inquinamento marino provocato dalle attività di navigazione. I ragazzi hanno infatti realizzato un prototipo per la rimozione dei rifiuti liquidi in mare. L'iniziativa ha visto il coinvolgimento delle università di Messina, Palermo e Catania, il CRN (consiglio nazionale delle ricerche), dei cantieri navali di Augusta, della Fincantieri e di Nico.

Dopo i saluti del dirigente Stello Vadalà, la parola è passata alle docenti Lucia Scolaro e Anna Maria Miroddi, referenti del progetto "A scuola di open coesione", le quali hanno illustrato l’iniziativa. Il primo a prendere la parola è stato il dottor Guido Di Bella, membro della NAVTEC - l’ente attuatore del progetto - il quale ha fornito i dati sul finanziamento che ha consentito la realizzazione del prototipo. A seguirlo il dottor Lorenzo Spadaro, responsabile delle attività del CNR per STI-TAM, il quale ha mostrato agli studenti come è stato realizzato il prototipo. Il dottor Ettore Gentile dell’autorità portuale di Messina ha evidenziato il connubio tra ambiente e infrastrutture che puntano allo stesso obiettivo. L’onorevole Currò che, ricordando di essere stato egli stesso studente del Majorana, ha sottolineato che non è vero che industria e turismo non possono convivere. La dottoressa Maria Teletta dell’ARPA e il tenente di vascello Francesco Cardullo, invece, hanno evidenziato l’importanza dell’analisi e del monitoraggio continuo del mare. Un appuntamento molto formativo e di notevole spessore che fa del Majorana una scuola molto attenta all’ambiente e al territorio.

Erika Oppedisano