Cronaca
Banca della parrucca: Donne, non vergognatevi per le cure oncologiche
Nasce lo sportello dove le pazienti affette da tumore possono ritrovare se stesse prendendo in prestito una parrucca. All’Istituto di Cristo Re, le donne che ne fanno richiesta possono sentirsi meno a disagio nel perdere i capelli e sempre femminili nonostante la malattia
- 11/03/2017Marcella Ruggeri
Non nascondersi dietro a una parrucca dovrebbe essere il motto. Le donne che vivono il disagio di perdere i capelli come primo effetto collaterale del sottoporsi alla terapia oncologica possono scoprire una sede di riferimento e lasciarsi andare a più di un sorriso. Possono fare questo nel primo punto a Messina della Banca della parrucca, inaugurato all’Istituto dei Padri Rogazionisti di Cristo Re, al teatro della struttura, su input della Fidapa Messina Capo Peloro in collaborazione con la Banca del Tempo Maneo Nemini di Messina. L’evento ha visto l’allestimento di uno spettacolo di beneficenza in cui si sono alternate le associazioni patrocinanti in particolare l'associazione di promozione sociale “Fuochi Di Valyria". A presentarlo l’avvocato Silvana Paratore, legale noto nel territorio per la sua sensibilità nel volontariato sociale che ha valorizzato l’elevato l’impegno collettivo dell’iniziativa. La presidente Fidapa Distretto Sicilia, Rosa Maria La Scola, ha tagliato il nastro mentre Padre Claudio dei Padri Rogazionisti di Cristo Re ha benedetto il locale adibito alla Banca della Parrucca aprendo uno spazio di preghiera per tutte le signore a cui il servizio è dedicato.
Questo sito solidale rientra in un progetto che vuole riunire e convocare tutte quelle donne che dovendo affrontare trattamenti chemioterapici, spesso troppo pesanti non vorrebbero avere anche il pensiero di dover acquistare una parrucca. Così, le pazienti potranno usufruire di un servizio di sostegno “estetico” direttamente allo sportello, dove verranno consegnate i posticci usati. Le signore possono ancora sentirsi femminili nonostante le condizioni di salute dicano l’esatto contrario. Il metodo di assistenza è semplice. Le parrucche subiscono una rigenerazione per poi poter essere adoperate dalle “quote rosa” che ne fanno richiesta. Ricordiamo che persino la settimana della moda ha celebrato le donne malate avvolte nel loro turbante e nella loro bellezza dettata dalla forza.
Marcella Ruggeri