Ha confessato l'assassino di Marcello Cimino, il clochard di 45 anni rinvenuto carbonizzato nella notte a Palermo, è stato bruciato vivo intenzionalmente. Secondo quanto si apprende, si tratta di Giuseppe Pecoraro e avrebbe agito per motivi di gelosia: riteneva infatti che l'uomo fosse la causa della separazione con sua moglie.Oggi sui social è circolato il video dell'uomo che, incappucciato, svuotava un secchio pieno di liquido infiammabile sul giaciglio della vittima, che dormiva sotto un portico all'interno della missione San Francesco in via dei Cipressi, per poi appiccare il fuoco e darsi alla fuga. L'accaduto non ha lasciato indifferente la città.

"Siamo turbati da tanta brutale violenza, un gesto di pura barbarie", ha commentato il sindaco Leoluca Orlando, che questa mattina ha avuto un colloquio telefonico col questore Renato Cortese proprio sul tema delle indagini e che ha disposto l'esposizione delle bandiere a mezz'asta a Palazzo Comunale. "Il fermo del presunto assassino a poche ore dal gravissimo crimine - ha aggiunto - conferma l'impegno e la professionalità degli organi inquirenti e delle forze dell'ordine per assicurare alla giustizia l'autore di un crimine efferato che ha turbato tutta la città".

Gli agenti della Squadra mobile per tutta la notte, prima di arrivare all'assassino, hanno proceduto a diversi interrogatori. Sono stati sentiti altri senzatetto, che utilizzavano il portico della missione San Francesco, gestito dai frati cappuccini, e anche alcuni residenti della zona, che potrebbero avere visto o sentito qualcosa. I poliziotti hanno sequestrato alcuni secchi per essere comparati con quello trovato poco distante dal luogo del delitto e probabilmente utilizzato per dare fuoco alla vittima. Il clochard, che stava dormendo, ha avuto appena il tempo di destarsi dal sonno prima del tragico epilogo. Le indagini sono coordinate dal pm Maria Forti. E' stata disposta l'autopsia.Di "un atto scellerato" ha parlato invece l'arcivescovo del capoluogo siciliano, Corrado Lorefice, ai microfoni di Radio Vaticana. "Se un uomo è capace di fare un gesto di questo genere, vuol dire che il cuore realmente sta diventando di pietra. Un cuore che si indurisce, che perde se stesso, che perde la propria identità, e su questo io non posso che esprimere la mia indignazione", ha proseguito il monsignore. Un'indignazione che potrebbe essere condivisa domani anche dai cittadini, dal momento che lo stesso Orlando ha invitato la comunità a riunirsi nella serata sul luogo dell'omicidio, da dove partirà alle 20 una fiaccolata silenziosa.