Se il limite massino concesso per legge per il benessere psicofisico e per l’efficacia della prestazione sanitaria ai pazienti è di 12 ore e 50 minuti, perché questa durata viene scavalcata spesso e volentieri dal personale infermieristico? Di certo, non sono le risorse umane in questione che decidono di immolarsi per la patria-Azienda ospedaliera. Così, può accadere che qualcuno ne paghi le conseguenze. Così, un’infermiera dipendente dell’ospedale di Milazzo è stata vittima, nei giorni scorsi, di un malore dopo la bellezza di circa 15 ore consecutive di lavoro ed è stata trasferita al Pronto Soccorso della stessa struttura. Si parla tanto di turnazione massacrante per mancanza di organico sufficiente ma poi non sempre vengono applicate le normali leggi vigenti per il riposo giornaliero e settimanale. In questa circostanza è stata colpita un’infermiera della U.O. di Cardiologia e Unità di Terapia Intensiva Cardiologica ma nel caso di superlavoro sono state interessate due risorse che erano state reclutate sia per il turno notturno, particolarmente faticoso, sia per il proseguimento oltre le ore prestabilite.

L’obbligo a continuare è scattato da parte di un medico presente in guardia notturna che ha precettato la permanenza al lavoro delle due infermiere smontanti dal turno notturno, fino all’arrivo dei Responsabili della Unità Operativa, previsto per le 8.

A denuciarlo è il Segretario Generale Territoriale Fials Messina, Domenico La Rocca che con una nota indirizzata al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Gaetano Sirna, al Direttore Medico del Presidio Ospedaliero dell’Ospedale ”G. Fogliani” di Milazzo ed alla Dirigente Infermieristica “chiede di attivare una indagine di verifica ed accertamento dei fatti esposti e qualora venissero accertate e confermate le violazioni e le responsabilità, di adottare gli adeguati provvedimenti”. Le due infermiere del Presidio Ospedaliero di Milazzo hanno svolto servizio senza interruzione, prolungandolo anche per il turno mattutino per un totale di 17 ore continuative in violazione D.lgs n° 66/2003 – Legge 161/2014.

”Da quanto appreso - aggiunge La Rocca -, sembrerebbe che il turno mattutino fosse già carente, in quanto erano previsti due soli infermieri per far fronte alle necessità assistenziali della Cardiologia con 12 posti letto e dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica con 8 posti letto. Durante la mattinata, sembrerebbe che i responsabili della U.O. siano rimasti inerti ed in violazione delle norme e abbiano permesso che le due infermiere proseguissero la loro attività, oltre il limite orario consentito”.

Alle ore 12, una delle due infermiere (fortunatamente senza aver prima arrecato pregiudizio alla salute dei pazienti ricoverati), ha riportato un malessere, assistito dagli specialisti dell’Emergenza. Mentre l’altra unità infermieristica avrebbe completato il turno mattutino fino alle 14 raggiungendo un totale di 17 ore consecutive.

”Auspichiamo che simili episodi - prosegue il segretario Fials - , che comportano gravi rischi per la salute psicofisica dei dipendenti e la sicurezza dei pazienti, non continuino a ripetersi per questo abbiamo chiesto di ricevere copia di tutti i turni di servizio del personale Infermieristico per verificare se nel tempo si siano verificati altri episodi”.

La Fials allerterà gli organi competenti per la tutela dei dipendenti in attesa di conoscere l’esito delle verifiche, che potrebbero far emergere gravi responsabilità da parte di chi ha il dovere di programmare i servizi nel rispetto delle leggi, dei contratti di lavoro e della sicurezza dei pazienti.

Marcella Ruggeri