Per chi ha la primavera e il fuoco dentro, per chi li scopre giorno per giorno anche nelle avversità, persino dopo grosse perdite affettive e dopo aver perso l’impiego o l’attività di una metà della propria vita, è il caso di stare vicini ai lavoratori ex Servirail. Per questi 25 ex dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato si può attizzare una fiamma collettiva che parta da quel punto in cui loro si infiammano da oltre un mese. Perché aspettare il 1° maggio per festeggiare i lavoratori? L’occasione fuori stagione sarà domani alle 18.30 a piazza Cairoli, un primo maggio estemporaneo nello spirito ma programmato per tenere alta la tensione sulla problematica occupazionale. L’idea è di innescare una scintilla di speranza in questa città e propagarla per un futuro migliore. Dare vita a un falò senza fuoco. Quello che conta è esserci.

#Ognigiornoèprimomaggio è il motto per invitare tutti i protagonisti e non vittime delle vertenze aperte in riva allo Stretto. Tutti sono chiamati in causa, chi vorrà sarà il benvenuto: dagli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele che fino da oggi hanno visto i vertici dell’Ente prendersi gioco di loro con la contraddizione di una pianta organica mai esaminata e convalidata, ai lavoratori Ferrotel, da quelli della Terminal Tremestieri ai dipendenti dei servizi sociali e delle mense che, da quasi un anno, brancolano nel buio di bandi non banditi, senza percepire salario e con il countdown di fine aprile.

«Sarà una festa del Lavoro anticipata che ci farà riempire la piazza accanto ad altri disoccupati/ licenziati – dichiarano - . Perché in un territorio dove la priorità è il Lavoro, ogni giorno è giusto per mettere al centro del dibattito economia e sviluppo».

Gli ex Servirail non vogliono essere soccorsi ma sostenuti da istituzioni, associazioni e comuni cittadini, senza imbarazzi o volontà di dare un contributo con i racconti delle esperienze personali, con i propri suggerimenti, possibili soluzioni ad incognite radicate nella storia di questo territorio sconnesso. La musica e la poesia non possono aggiustare le cose ma possono accompagnare, anche solo per una serata, queste persone che ci offrono un dramma e uno spettacolo di rispettabilità tutti i giorni.

“Non pensate che una testimonianza sul tema del lavoro non sia fondamentale - dicono gli ex lavoratori dei treni -. Il falò senza fuoco a riunire le menti e le energie positive”.

L’appuntamento è da non perdere il 24 marzo alle 18:30, fin quando si potrà. Li abbiamo visti suonare e cantare con la chitarra e il bonghi, disperati ed allegri. Adesso, tocca a noi portare ritmo e sostanza di pensieri.

Marcella Ruggeri