Un nuovo terremoto scuote gli ambienti calcistici cittadini. Inchiesta della Procura di Messina su un nuovo presunto filone di calcioscommesse che vede indagate una ventina di persone, fra cui l'ex allenatore dell'Acr, Arturo Di Napoli, ed ex dirigenti della società peloritana, oltre che calciatori che hanno indossato la casacca giallorossa.

Ieri, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito numerose perquisizioni in città e in altre città italiane per una indagine condotta dal sostituto procuratore Francesco Massara. Indagine che, a quanto pare, si sarebbe estesa anche all'estero per un giro di scommesse che avrebbe riguardato ben quattro partite del Messina nella stagione sportiva 2015/2016, quando in panchina siedeve l'ex bomber Arturo Di Napoli.

La prima gara finita sotto il mirino degli investigatori la chiacchierata Casertana-Messina finita con una valanga di rete in favore dei campani. In quella circostanza era finito nel mirino dei tifosi perloritani l'attuale portiere giallorosso per avere subito 4 reti. L'incontro si concluse 4-1 per padroni di casa. Ma si indaga anche sulla cocente sconfitta casalinga dei peloritani per 5-0 al San Filippo e per un pareggio finito 2-2 con la Paganese. I militari delle Fiamme gialle hanno eseguito perquisizioni presso studi commerciali di professionisti messinesi e abitazioni private alla ricerca di documenti. Ma nel mirino anche scommettitori.

La Federbet aveva segnalto alcune gare sospette del Messina per l'eccessivo numero di giocate della squadra giallorossa. L'ipotesi si accusa è di frode sportiva e al centro dell'inchiesta vi sarebbe Arturo Di Napoli in associazione con altri personaggi che all'epoca dei fatti ricoprivano cariche sociali nell'Acr Messina.

La replica del club giallorosso: "Noi parte lesa". "Acr Messina, in relazione alle notizie di stampa pubblicate oggi circa sviluppi dell’indagine riguardante il calcioscommesse nella stagione sportiva 2015/2016, esprime massima fiducia nell’attività degli investigatori e della giustizia.

Questa società opera nel pieno rispetto dei principi di legalità e lealtà sportiva e auspica che si possa fare presto chiarezza. Acr Messina – che è parte offesa in un eventuale procedimento penale – si tutelerà esercitando ogni azione necessaria a difesa del proprio nome e prestigio".