Frena l'emorragia delle imprese in Sicilia. In cinque province su nove diminuisce il calo nell'artigianato. Il tasso di sviluppo è sempre con il segno negativo, ma il dato è meno accentuato.

Piccoli miglioramenti nell'ultimo anno sono stati registrati a Caltanissetta (-0,5 per cento contro il -2,9 per cento del 2015), Messina (-0,8 per cento contro il -2 per cento), Agrigento (-1 per cento contro -1,5 per cento), Catania (-1,2 per cento contro -2,1 per cento) e Siracusa (-2,1 per cento contro -2,9 per cento). Anche se ci sono meno iscritte nel registro delle imprese, il numero delle azienda cessate diminuisce.

A scattare la fotografia è l'Osservatorio artigianato e Mpi di Confartigianato Sicilia, che ha presentato i dati durante il focus 'Quale futuro per una terra piena di promesse?'. Tra i settori che mostrano un tasso di sviluppo positivo ci sono quelli della manutenzione e installazione di macchinari e apparecchiature, della green economy e l'industria alimentare (+1,25 per cento).

L'agroalimentare è il settore di punta della Sicilia, con il 32 per cento di imprese artigiane e un tasso di sviluppo dello +0,7 per cento. Catania, Palermo e Messina sono le prime tre province per numero di imprese dell'artigianato agroalimentare: 2.273 a Catania, 2.097 a Palermo e 1.474 a Messina.

Secondo gli studi dell'Osservatorio di Confartigianato, buone sono le performance per quanto riguarda l'esportazione dei prodotti alimentari all'estero. In Sicilia si registra un +7 per cento a fronte di un +3,6 per cento a livello nazionale. Ma non è solo il settore alimentare ad andare bene sul fronte esportazioni. In elenco ci sono anche le metallurgie, le bevande e i macchinari. (segue) (Loc/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 24-MAR-17 16:56 NNNN