"Salvo ogni altro approfondimento di merito, possibile solo dopo il deposito della motivazione, la semplice lettura del suo dispositivo, consente una prima riflessione: la sentenza emessa ieri dai Giudici della Seconda Sezione del Tribunale di Messina rappresenta la cartina di tornasole quanto alla eccessiva severità delle pene inflitte, per le medesime condotte, appena qualche mese addietro, da altro Collegio Giudicante. Ciò impone una seria e ben più ampia riflessione sul tema della discrezionalità del Giudice nella applicazione della pena, soprattutto ove si consideri che, così evidenti differenze in termini di trattamento sanzionatorio, si colgono all'interno di uno stesso Ufficio Giudiziario".

Lo afferma l'avvocato Nino Favazzo, legale di Chiara Schirò e di Francantonio Genovese nei processi "Corsi d'Oro". L'avvocato evidenzia ciò che balza agli occhi di tutti: ovvero al disparità di trattamento operata dai giudici di due distinte sezioni del Tribunale di Messina.