Tempi biblici di consegna, distribuzione incostante, ricevere la corrispondenza per i residenti delle frazioni dell’Annunziata Alta e San Licandro è diventato un calvario. Il consigliere Paolo Barbera segnala che quotidianamente giungono al Consiglio della V Circoscrizione lamentele circa i servizi resi da Poste Italiane, in particolare, il servizio di distribuzione e consegna della corrispondenza risulta in numerose zone, a seguito del processo di riorganizzazione aziendale, particolarmente deficitario. Il non tempestivo recapito delle bollette mette a rischio il puntuale pagamento delle utenze: mancanza che spesso scaturisce nel distacco di quest’ultime, penalizzando ulteriormente i gli abitanti: “Si tratta di una situazione assolutamente non più tollerabile – lamenta Barbera –, considerato peraltro che per usufruire del servizio postale i cittadini pagano tariffe sempre più alte, e che quella di ricevere la corrispondenza da parte di Poste Italiane e non di altri operatori, spesso, non è una scelta del cittadino”.

Il consigliere aggiunge alla lista un’altra grana che colpisce invece i numerosi messinesi che usufruiscono dell’ufficio postale Scala Ritiro di via Palermo, sportello che negli ultimi tre anni ha conosciuto una sostanziale diminuzione del personale, passato da cinque addetti ad appena due. Ciò già comporta ordinariamente una significativa attesa per i clienti, che degenera nei casi di assenza, malattia o ferie, talvolta imposte dalla stessa amministrazione di Poste Italiane ai dipendenti. In tali casi, l'eventuale assenza dell'unico addetto presente porta alla momentanea chiusura dello sportello, con relativa interruzione di pubblico servizio. Tale ipotesi si verifica, seppur per periodi limitati, ad esempio quando l’unico dipendente in servizio, a causa della pausa di circa 10 minuti impostagli dal sistema informatico, deve sospendere le proprie attività lavorative, con conseguenti proteste animate dei clienti, anche ai danni dell'incolpevole dipendente presente. Il ‘non plus ultra’ dei disagi si verifica nei giorni di consegna delle pensioni, quando, gli anziani aventi diritto, sono coinvolti in file chilometriche.  

“Quali iniziative verranno intraprese per porre fine a questi disservizi?” si interroga Barbera cheha richiesto l’incremento del personale stabilmente destinato ad implementare la dotazione dell'ufficio postale di Scala Ritiro e degli addetti alla consegna della corrispondenza nelle zone che presentano le maggiori criticità. 

Tempi biblici di consegna, distribuzione incostante, ricevere la corrispondenza per i residenti delle frazioni dell’Annunziata Alta e San Licandro è diventato un calvario. Il consigliere Paolo Barbera segnala che quotidianamente giungono al Consiglio della V Circoscrizione lamentele circa i servizi resi da Poste Italiane, in particolare, il servizio di distribuzione e consegna della corrispondenza risulta in numerose zone, a seguito del processo di riorganizzazione aziendale, particolarmente deficitario. Il non tempestivo recapito delle bollette mette a rischio il puntuale pagamento delle utenze: mancanza che spesso scaturisce nel distacco di quest’ultime, penalizzando ulteriormente i gli abitanti: “Si tratta di una situazione assolutamente non più tollerabile – lamenta Barbera –, considerato peraltro che per usufruire del servizio postale i cittadini pagano tariffe sempre più alte, e che quella di ricevere la corrispondenza da parte di Poste Italiane e non di altri operatori, spesso, non è una scelta del cittadino”.

 

Il consigliere aggiunge alla lista un’altra grana che colpisce invece i numerosi messinesi che usufruiscono dell’ufficio postale Scala Ritiro di via Palermo, sportello che negli ultimi tre anni ha conosciuto una sostanziale diminuzione del personale, passato da cinque addetti ad appena due. Ciò già comporta ordinariamente una significativa attesa per i clienti, che degenera nei casi di assenza, malattia o ferie, talvolta imposte dalla stessa amministrazione di Poste Italiane ai dipendenti. In tali casi, l'eventuale assenza dell'unico addetto presente porta alla momentanea chiusura dello sportello, con relativa interruzione di pubblico servizio. Tale ipotesi si verifica, seppur per periodi limitati, ad esempio quando l’unico dipendente in servizio, a causa della pausa di circa 10 minuti impostagli dal sistema informatico, deve sospendere le proprie attività lavorative, con conseguenti proteste animate dei clienti, anche ai danni dell'incolpevole dipendente presente. Il ‘non plus ultra’ dei disagi si verifica nei giorni di consegna delle pensioni, quando, gli anziani aventi diritto, sono coinvolti in file chilometriche.  

 

“Quali iniziative verranno intraprese per porre fine a questi disservizi?” si interroga Barbera cheha richiesto l’incremento del personale stabilmente destinato ad implementare la dotazione dell'ufficio postale di Scala Ritiro e degli addetti alla consegna della corrispondenza nelle zone che presentano le maggiori criticità.