Inaudita escalation di violenze, sopraffazioni, ingiurie e minacce. Queste le condotte che hanno portato la polizia all’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di un 41enne messinese. Ripetuti maltrattamenti fisici e psichici ai danni della moglie per troppo tempo costretta a vivere in uno stato di timore, frustrazione, ansia e sudditanza. Pugni e calci non la risparmiavano neanche quando si trovava in stato di gravidanza o alla presenza dei figli minori.

Un muro di silenzio rotto solo lo scorso gennaio quando la vittima richiedeva, presso la sua abitazione, l’intervento della polizia per denunciare oltre alle violenze subite nel corso della convivenza con il marito anche quella ai danni di un amico. Quest’ultimo, convocato presso gli uffici di polizia, confermava di essere stato colpito con schiaffi e testate cui seguiva la frattura delle ossa nasali.

Un clima di terrore che costringeva la donna a chiedere di essere collocata in una struttura protetta; un clima di terrore al quale ha posto fine la sinergica collaborazione tra forze dell’ordine e magistratura.