Pescare e vendere novellame è severamente vietato, nonostante capiti spesso che qualcuno contravvenga a questa normativa forse per via di un settore profondamente in crisi, quello della pesca. La Guardia di Finanza ha sequestrato 576 chili di pesce nel dettaglio novellame di sarda, una quantità considerevole che non è stata sprecata. Questa volta, una violazione alle leggi dello Stato è stata dirottata verso un buon fine. Il prodotto del mare è stato consegnato per spirito di solidarietà alle associazioni del Terzo Settore. A determinare questa nuova strada del “pescato abusivo” perlomeno per oggi, è stato l’assessore alle Politiche Sociali, Nina Santisi, congiuntamente all’assessore alle Politiche del Mare, Sebastiano Pino.

Grazie alla pronta sinergia tra istituzioni, si è raggiunta una duplice intenzione, ovvero da un lato di evitare un enorme sperpero di alimenti e dall’altro di dare ristoro a realtà che quotidianamente, fornendo servizi di mensa, riescono a sostenere un grande volume di persone in difficoltà. Numerosi gli Enti che, contattati, hanno espresso la disponibilità a ritirare le ingenti quantità di specie ittiche, tra questi Casa Serena, le mense di S. Antonio e di Cristo Re, le associazioni S. Maria della Strada, Piccole Sorelle dei Poveri, Figlie del Divino Zelo, Senis Hospes Casa Ahmed, la Cooperativa Sociale Arzilla, l’IPAB Regina Elena, la Casa di ospitalità Collereale e la Comunità di S. Egidio. Gli assessori Santisi e Pino, nel ringraziare per la preziosa disponibilità il Comandante della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Messina, Tenente Colonnello Salvatore Valea, ed il luogotenente Giuseppe Spanò, auspicano nuove future e proficue collaborazioni interistituzionali al servizio della comunità.