Troppo brutto per essere vero e ora i play-out fanno paura. Al "Franco Scoglio" il Messina crolla clamorosamente 3-4 contro il fanalino di coda Melfi, complicando significativamente il cammino che conduce alla salvezza. Approccio tattico e mentale sbagliato, biancoscudati sotto già di due gol nella prima frazione, colpiti sugli sviluppi di due corner da Marano (36') e Laezza (40'). Nella ripresa gli uomini di Lucarelli si gettano in avanti alla disperata ricerca del gol, esponendosi fatalmente ai contropiedi dei lucani, bravi a mantenere la distanza di sicurezza con l'aut. di Musacci e la rete di Foggia, intervallati dall'illusorio 1-3 di Madonia. Nel finale Marseglia e Musacci rendono solo meno pesante il punteggio. 

La cronaca del match

Con Anastasi costretto ancora alla tribuna dall'infortunio alla mano, Lucarelli per battere il fanalino di coda orfano dello squalificato Diana, disegna in campo un 3-5-2 con Grifoni e Sanseverino sugli esterni e il duo Milnovic-Madonia in avanti. 

Neanche il tempo di battere il calcio di inizio che Milinkovic e Madonia scambiano veloce e penetrano pericolosamente in area, l'attenta guardia di gialloverdi fa sì che l'iniziativa si concluda con un nulla di fatto: sembrerebbe il prologo di un film con i padroni di casa protagonisti assoluti, invece sono i gialloveri ad acquisire il pallino del gioco con il passar dei minuti. Il primo intervento dell'incontro è così di Berardi, chiamato a bloccare un rasoterra centrale e debole di Esposito.  Gli fanno seguito i tentativi di Obeng (conclusione alta) e soprattutto di Foggia: il numero nove, ben servito con una palla tagliata dall'ex De Vena, fallisce il diagonale al volo, calciando fuori da posizione favorevole. L'Acr prova a rispondere con le bordate da fuori di Da Silva e Milinkovic. Il grave infortunio accorso a Palumbo, è  l'evidente segno che anticipa cattivi presagi; al 36' infatti, sugli sviluppi di un corner molto contestato arriva il vantaggio del Melfi: i biancoscudati coprono bene a zona l'area piccola dove aleggiano ben sei lucani, ma è da un inserimento al limite che nasce la palla sporca convertita in rete da Marano in tap in.  Peloritani sotto shock, ne approfittano gli ospiti, che replicano solo 4' dopo ancora su calcio d'angolo: palla sta volta nel mucchio, la serie di deviazioni favorisce il capiano Laezza, lasciato solo e indisturbato nel mettere a segno il 2-0 che spezza le gambe agli uomini di Lucareli, a sorpresa sotto al riposo. 

Il colpo di testa sopra la traversa di Foresta e il tiro centrale di Foggia inaugurano la seconda frazione. Lucarelli per recuperare il match tenta la carta Ciccone. Il Messina si getta in avanti in cerca del gol ma la produzione offensiva è abbastanza sterile e l'unico effetto generato sono gli spazi concessi al Melfi che al 60' allunga: Marano e co. colgono in ripartenza impreparata la retroguardia, Berardi azzarda un'uscita che facilita la conclusione a porta sguarnita di De Vena, Musacci prva il salvataggio in extremis finendo per penetrare la propria stessa porta. Nel tracollo Madonia riapre i giochi: l'ex Trapani, al 64', batte in uscita Gragnaniello concretizzando al meglio il contropiede innescato da Milinkovic. Il gol dà coraggio ai biancoscudati che vanno vicino al 2-3 sull'affondo successivo: Grifoni va via sulla destra e crossa in area, inserimento e tiro al volo di Musacci, parata fortunosa di Gragnaniello. Dieci minuti e il Melfi ristabilisce il gap di tre gol: Milinkovic perde una palla sanuinosa sulla trequarti, si avvi così l'ennesimo contropiede che sta volta è FOggia a timbrare con un diagonale imparabile per Berardi, 1-4 e punto esclamativo sull'incontro. I padroni di casa continuano a lottare per l'onore, Marseglia all'80, al termine di una vera e propria azione di sfondamento, firma il 4-2.  Ciccone, Milinkovic, Da Silva e soprattutto Ferri ( a tu per tu con Gragnaniello si fa ipnotizzare) flerano con il terzo gol che però arriva  solo al 94' con Musacci, che quasi dalla zolla del discetto del rigore con un piatto destro vicnente ha aggiunto il suo nome al tabellino di marcatori. Troppo tardi per riaprire però una gara interpretata male tatticamente e mentalmente. Non bastano i 13 corner accumulati e il disperato assedio portato avanti nei 4' di recupero, al Franco Scoglio è un vero e proprio tracollo. 

Paologiorgio Vinci

 

MESSINA-MELFI 3-4

36' Marano, 40' Laezza, 60' aut. Musacci, 64' Madonia, 74' Foggia, 80' Marseglia, 94' Musacci 

MESSINA (3-5-2): Berardi; Maccarrone, Bruno, Palumbo (Marseglia); Grifoni, Sanseverino, Da Silva, Foresta (Dal 65' Foerri), Musacci; Milinkovic, Madonia. Panchina: Russo, Akrapovic, Ansalone, Benfatta, Capua, Mancini, Rea, Rota, Ventola. All. Lucarelli. 

MELFI (4-3-1-2): Gragnaniello; Grea (Dal 52' Librutti), Laezza, Romeo; Lodesani, Esposito, Vicente, Marano (Dal 26' Demontis); De Vena, Obeng, Foggia. Panchina: Battaglia De Angelis, Demontis, Ferraro, Gava,Mangiacasale, Pandolfi, Viola. All.

NOTE. Ammoniti: Vicente, Milinkovic, Esposito, Grifoni, De Vena  Corner:13-2; Recupero 2' e 4'

Foto di Rocco Papandrea