Una percentuale del 3% sui lavori che venivano assegnati, percentuale che poteva anche salire se i lavori erano particolarmente importanti, cene nei migliori ristoranti di Firenze e non solo, vacanze pagate in hotel di lusso e promesse di avanzamenti di carriera. Questo il sistema di corruzione messo in atto dall'ex capo di compartimento Anas Toscana Antonio Mazzeo e dall'ex capo servizio amministrativo Anas Toscana Roberto Troccoli, arrestati nel settembre 2015. Oggi l'inchiesta della Procura di Firenze ha portato all'esecuzione di otto misure cautelari ai domiciliari per altrettanti imprenditori che con Mazzeo e Troccoli hanno avuto rapporti. Eseguite numerose perquisizioni e iscritte nel registro degli indagati anche altre persone tra le quali un ex assessore della Regione Sicilia.

Ai domiciliari è finito Marcantonio Pinto Vraca, 47 anni di Castell'Umberto, un faccendiero che per i pm fiorentni di fatto era il "socio occulto" dell'imprenditore Gianfranco Recupero, 49 anni, residente a Milazzo, anche lui ai domiciliari. Proprio Pinto Vraca, secondo l'accusa, sarebbe il collegamento dell'inchiesta che avrebbe portato la Procura ad indagare anche un ex assessore e un funzionario della Regione Sicilia e un avvocato di Palermo.

Arresti domiciliari anche per Antonio Bitetto, 63 anni, di Bari; Gaetano Peluso, 55 anni, della provincia di Caserta; Domenico Guigli, 68 anni, di Montefiorino; Alessandro Pini, 55 anni di Firenze; Moreno Farsi, 62 anni, fiorentino e Paolo Bertini, 53 anni, del Modenese. Per Pinto Vraca e Recupero il gip Angelo Antonio Pezzuti ha imposto anche la misura del divieto assoluto di comunicare con persone diverse da quelle che con loro abitano. Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione e estorsione.