Cultura
Parrino: Internazionalizzare il Corelli
Lo sostiene il flautista Stefano Parrino, docente di una delle quattro classi di flauto del Conservatorio messinese
- 25/04/2017redazione
"Urge internazionalizzare il Conservatorio Corelli". Lo sostiene Stefano Parrino, flautista italiano con un curriculum di formazione Europea. Milano, Ginevra, Parigi, Londra sono solo alcuni dei luoghi che Parrino ha frequentato per seguire gli studi (alcuni tra i suoi maestri sono stati: Maxence Larrieu, Patrick Gallois,William Bennett, Peter-Lukas Graf). Docente di una delle quattro classi di flauto del Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina è convinto che l’istituzione nella quale insegna abbia delle potenzialità notevoli, che possano essere ulteriormente sviluppate grazie all’ internazionalizzazione.
Maestro, vuole spiegarci subito perché la scelta di restare tanto tempo come docente al conservatorio Corelli di Messina?
“Da molto tempo insegno a Messina e lavoro in questa splendida terra. Sicuramente il rapportarmi in maniera così intensa con essa è dovuto alle mie origini, in parte siciliane. Ho iniziato ad insegnare al Conservatorio di Messina come docente di musica da camera e da tre anni mi è stata affidata una delle classi di flauto".
Ci parli della sua esperienza
“Negli anni ho visto cambiare molto il conservatorio: il cambio di sede, l’apertura agli scambi ERASMUS, le attività istituzionali e artistiche, e molto altro. Tutto ciò ha decisamente dato al Conservatorio Corelli una forte impronta di internazionalità con l’ingresso di numerosi studenti stranieri che hanno scelto il nostro conservatorio come sede di studio. Personalmente, credendo fortemente nella validità degli scambi culturali, considero questa apertura a studenti provenienti da altre istituzioni una preziosa esperienza e, ritenendo il conservatorio l’istituzione che formerà i giovani professionisti della musica, faccio tutto ciò che mi è possibile per valorizzare e promuovere l’istituzione dove lavoro. In questa ottica anni fa è stata aperta una collaborazione tra il Conservatorio Corelli ed il Festival di Valtellina LeAltreNote che presiedo. Questa collaborazione ha permesso a numerosi giovani del conservatorio di esibirsi in un festival che ha accolto ed accoglie alcuni dei più conosciuti musicisti del panorama internazionale (Patrick Gallois, Anna-Liisa Bezrodny, Orchestra di Sanremo, Orchestra Pedrollo di Vicenza, OFV, Dimitry Ashkenazi, Sophie Hallynck, Peter-Lukas Graf, Roberto Prosseda, Andrea Bacchetti ecc.).
Cosa accade parallelamente nella sua vita artistica?
“Fortunatamente, la mia vita artistica è molto attiva: suono sia in Italia (ndr. a dicembre 2016 un tour di concerti in Sicilia con il rinomato Trio Albatros) che nei più disparati luoghi del pianeta e collaboro con artisti di enorme spessore sia umano che musicale. In questo momento sono impegnato in alcuni progetti artistici che mi porteranno nei prossimi mesi in Spagna, Germania, Gran Bretagna, Svizzera e poi nuovamente in Oriente. Contemporaneamente tengo corsi e seminari, sia flautistici (tecnica ed interpretazione) che sulla respirazione continua (ndr. Tecnica nella quale Stefano Parrino è riconosciuto internazionalmente come sviluppatore e divulgatore). Recentemente sono stati pubblicati due miei nuovi cd (Brilliant Classics) uno dedicato a Leo Ornstein che ha già ottenuto delle bellissime recensioni (Urania) ed uno dedicato a Jean Michel Damase, presto sarò impegnato in altri altri progetti discografici sia in Italia che in altri paesi europei(ndr. Parrino vanta una nutrita discografia comprendente dischi prodotti da Brilliant, Stradivarius ed altre etichette).
Dal 29 luglio 2016 con l’insediamento del più giovane Presidente di Conservatorio italiano, cosa è accaduto?
“Credo che il Conservatorio Corelli sia fortunato a poter vantare un Presidente come il Dott. Giuseppe Ministeri, giovane ma soprattutto motivato. I primi passi sono stati decisamente improntati ad una azione energica e votata ad una apertura a ciò che attornia il conservatorio: società civile, associazioni musicali, cooperazioni istituzionali. Diamo tempo al neo-Presidente: credo e spero che arriveranno molte sorprese”.
Cambio della guardia anche per il direttore, questa volta un veterano del conservatorio, il M° Antonino Averna, che sensazioni ha?
“Ho grande stima del M° Averna, non solo un collega docente straordinario ma un musicista preparato e sensibile. Sono convinto che farà il massimo, insieme al neo-Presidente, per sviluppare il conservatorio “Corelli”. La sua sensibilità nei riguardi dei bisogni degli studenti, del corpo docente e del personale non docente è sicura garanzia per il benessere del Conservatorio. La capacità di mediazione e l’imparzialità del M° Averna sono note ed apprezzate da tutti. La mia sensazione è che egli tenda ad uno sviluppo complessivo del Conservatorio, rispettando le capacità, gli sforzi e le competenze che ciascuno di noi ha ed profonde nell’istituzione, pur con le naturali differenze (ciascuno è differente e per questo insostituibile)”.