“Nell’esprimere i miei più sentiti sentimenti di vicinanza e solidarietà al sindaco Accorinti e auguri di pronta guarigione per lo spiacevole incidente  in bicicletta di lunedì scorso, credo sia giunto il momento di fare un passo indietro eliminando quell’obbrobrio urbano”: con queste parole il consigliere comunale Libero Gioveni, dopo aver chiesto in più occasioni (l’ultima addirittura nel febbraio scorso) la rimozione della pista ciclabile in centro città perché ritenuta da sempre inutile e parecchio pericolosa, insiste adesso sollecitando questa richiesta.

"Pur essendo concettualmente favorevole all'idea di disporre di uno spazio per il percorso delle biciclette (certamente apprezzabile quello di via Consolare Pompea prolungato fino a S. Agata), Gioveni, specie dopo il brutto episodio che ha coinvolto il primo cittadino,  ritiene che il percorso ciclabile realizzato più di 3 anni fa sul corso Cavour, in via Cesare Battisti e nella stessa via Garibaldi, abbia deluso le aspettative, se non altro perché pressoché inutilizzato dai cittadini, forse poco avvezzi all'uso della bici in città.

Occorre anche ammettere - spiega il consigliere - che l'anarchia e l'inciviltà che regnano incontraste nelle nostre strade (e certamente nell’incidente al sindaco tali brutte prerogative sono anche emerse) rendono tutta la situazione viaria (ivi compresa quella afferente al percorso ciclabile) davvero ingestibile.

Nelle mie richieste di eliminare la pista ciclabile urbana, infatti - rimarca Gioveni - ho sempre riportato l’esempio della caotica via Cesare Battisti nel tratto compreso fra la via Cannizzaro e la via Garibaldi, dove a causa della perenne doppia fila sul lato destro della carreggiata, che mal si coniuga certamente con gli spazi già sottratti al transito delle autovetture dalle previste corsie degli autobus e delle biciclette, si è praticamente trasformata in una strada ad un'unica corsia. Non si può più mantenere  questo inutile spazio sottratto alla carreggiata - chiosa l’esponente centrista - a meno che non si garantisca per almeno 12 ore giornaliere un presidio fisso di vigili urbani, e questo, con le note carenze del Corpo, è praticamente impossibile.

Se poi a tutto questo si aggiungono, appunto - prosegue il consigliere comunale - i potenziali pericoli che incombono per i ciclisti che transitano senza alcuna protezione proprio a ridosso della corsia dei bus (nonostante tale configurazione viaria sia regolarmente prevista dalle norme), non si può non ammettere, come ho sempre sostenuto anche prima dell’incidente di lunedì, di aver preso un “abbaglio.

Spiace davvero che ci sia andato di mezzo il buon Renato Accorinti (al quale rinnovo la mia vicinanza) - conclude Gioveni - ma mi auguro che questo spiacevole episodio occorso al primo cittadino faccia riflettere sia lui che l’assessore Cacciola facendo fare loro un passo indietro, perché “errare è umano, ma perseverare è davvero diabolico".