Per Gioveni il sindaco è solidale nei confronti dei cittadini in difficoltà solo a parole. Il consigliere centrista monta la polemica contro il primo cittadino dopo che l'Amministrazione ha ufficializzato la decisione di anticipare di un mese il pagamento della prima rata della Tari. 

In Commissione Bilancio, durante l’esame del piano tariffario Tari 2017, Gioveni aveva richiesto il mantenimento delle stesse scadenze dell’anno precedente: "L’Amministrazione – spiega indignato Gioveni - ha utilizzato furbescamente la parolina “entro” inserita nel piano tariffario approvato il 31 marzo dal Consiglio Comunale relativamente alle scadenze delle rate, visto che nell’atto deliberativo viene testualmente riportato che le 3 rate hanno scadenza “entro” il 30 luglio, il 30 settembre e il 10 dicembre. In pratica, “entro” significa per Palazzo Zanca anche “molto prima” della scadenza del 30 luglio, considerata, appunto, come data ultima. Così si prendono in giro i cittadini – tuona il consigliere – visto che lo scorso anno sono state rispettate le scadenze previste, ivi compresa la prima fissata appunto al 30 luglio".

"Perché infierire così anticipando di 1 mese? – si chiede amareggiato l’esponentecentrista. Che motivo c’era di anticipare di 30 giorni visto che comunque, lasciando la prima rata al 30 luglio, si sarebbe rispettata la delibera dell’Aula? 30 giorni di differenza possono sembrare pochi, ma consentirebbero certamente di far respirare i contribuenti, già parecchio oberati da altre incombenze. Per altro, parecchi di loro – fa notare il consigliere comunale - proprio nel mese di luglio percepiscono, in base alla loro tipologia di contratto di lavoro, la quattordicesima mensilità, per cui spostare al 30 luglio la prima rata (o meglio, è il caso di dire “mantenere” al 30 luglio la prima rata come nel 2016), rappresenterebbe una decisione saggia per rendere meno indigesto il tributo".

Gioveni,fa appello al buon senso e auspica un dietro front da parte dell’Amministrazione: "Si riporti la scadenza al prossimo 30 luglio con buona pace dei cittadini, per altro non certamente contenti della qualità del servizio".