Ultime in Sicilia e 109esime in Italia. Così si posizionano le aziende messinesi nello Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese siciliane nel primo trimestre 2017.

A Messina soltanto il 17,9% delle imprese ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 59,2% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 22,9% oltre i 30 giorni. Inoltre, in riferimento a quest'ultimo parametro, i ritardi gravi sono aumentati del 12,8%, passando dal 10,1% del 2010 all'odierno succitato 22,9%. Una performance leggermente inferiore alla media regionale (19,5% di pagamenti puntuali), ma decisamente più bassa di quella nazionale (35,6%).
Con una percentuale di pagamenti secondo i termini concordati pari al 21,9%, le imprese di Ragusa sono le più puntuali della Regione. Seguono Trapani (20,7%), Caltanissetta (20,6%), Catania (20,3%), Agrigento (19,1%), Palermo (18,9%), Enna (18,7%), Siracusa (18,1%) e Messina (17,9%).



A livello regionale le imprese siciliane sono tra le meno puntuali d’Italia nei pagamenti commerciali. Solamente il 19,5% infatti ha saldato puntualmente i propri fornitori, cioè un'impresa su cinque. Un risultato, quello siciliano, inferiore sia alla media dell’area Sud e Isole (pari al 23,2%) sia nettamente alla media nazionale, lontana ben quindici punti percentuali (35,6%). In Sicilia inoltre ben il 21,7% dei pagamenti sono arrivati con grave ritardo, cioè oltre 30 giorni dopo dai termini concordati, contro il 12% della media nazionale. Peggio a livello nazionale ha fatto solo la Campania (22% di pagamenti oltre il mese).

Tuttavia, il trend più recente invita a ben sperare per il futuro, dal momento che in un solo anno i pagamenti puntuali sono cresciuti del 4,3% e i ritardi gravi sono scesi 13,5%.

“Le imprese siciliane – commenta Marco Preti, Amministratore delegato di CRIBIS – sono le meno puntuali d’Italia nel saldo delle fatture nei confronti dei fornitori a causa delle difficoltà a smaltire gli effetti di una congiuntura economica che è stata negativa per molti anni. Inoltre un’impresa su cinque paga con grave ritardo, due dati che rendono le imprese siciliane poco affidabili. Tuttavia nell’ultimo anno ci sono stati segnali che fanno presagire un’inversione di rotta, con i pagamenti puntuali che sono cresciuti del 4,3%, i ritardi gravi sono calati del 13,5%. Il calo dei pagamenti oltre il mese di ritardo va sicuramente interpretato come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese siciliane. Anche i fallimenti, altro importante indicatore, mostrano infatti ormai da un paio d’anni una costante riduzione. Le stesse aziende però mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d’affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti”.