Carissimo dott. Michele Vullo

dal numero delle querele presentate denoto che gli articoli di alcuni organi di stampa le sottraggono molto tempo al suo lavoro. Questo mi spiace, perché lei si trova a capo di un’azienda sanitaria e il suo prezioso tempo dovrebbe metterlo al servizi degli utenti/pazienti dell’ospedale Papardo.

Lei continua a querelare ritenendo di avere a disposizione un’arma psicologica che possa incutere chissà cosa a chi svolge questa professione. Nulla di tutto questo. Siamo sereni, perché non siamo pivellini. Anzi, desidero che un magistrato possa aprire un fascicolo per produrre le carte che dimostrano ciò che scriviamo da tempo. Ovvero, che lei non è in possesso dei titoli.

Le fornisco l’occasione per presentare l’ennesima querela. La sesta o la settima nei confronti dei giornalisti, senza contare quelle presentate nei confronti di infermieri e, forse, di sindacalisti.

Visto e considerato che il suo mandato volge al termine, la invito ad un pubblico confronto da tenersi presso la sua azienda, al cospetto di medici, infermieri e amministrativi e in quella sede le anticipo le carte che dimostrano ciò che scriviamo da mesi: ovvero che lei non possiede i titoli.