“L’ennesima emergenza rifiuti e le oramai solite reazioni dell’Amministrazione Accorinti confermano la preoccupante convinzione che 'Renato e company' non abbiano davvero cognizione del disastro di questi anni di governo. Se qualche dubbio fosse rimasto, a nostro avviso, viene fugato dalle dichiarazioni dell’Assessore Ialacqua e dai silenzi di Accorinti e dei suoi ultimi sostenitori”. Così, interviene il Movimento Reset rappresentato da Alessandro Tinaglia.

“A nostro avviso, oggi, le dimissioni non andrebbero richieste solo a Ialacqua ma a tutta la Giunta, partendo dal Sindaco - afferma il Movimento cittadino -. Non crediamo però che abbia più senso richiamare i fallimenti in ogni settore poiché abbiamo visto che le valutazioni di Sindaco e Giunta non sono obiettive, non sono politiche e le responsabilità, a loro avviso, stanno sempre e comunque altrove, quando non si tratta di attentato o intervento di mafia e di poteri forti”.

Oggi Reset suggerisce di imboccare la strada maestra per questo territorio “in ginocchio e sempre più in ritardo, che invecchia e muore”: abbandonare la legislatura prima di fine mandato sarebbe un “atto di amore… per dare opportunità e prospettive ai giovani e meno giovani”.

“Il nostro appello va a chi riesce ancora a parlare col Sindaco e con il suo, sempre più ristretto, cerchio magico - continua Tinaglia -. Abbiate pietà di questa città e di questa gente e liberatela. Permettete ai Messinesi di scegliere una via di fuga, una soluzione democratica capace di far rinascere speranze”.

“Nell’attesa dell’arrivo del Dalai Lama - ribadisce - ci auguriamo che avvenga un vero miracolo e che Accorinti, come San Paolo, venga folgorato sulla via di Damasco recuperando obiettività e ragionevolezza. Liberi, quindi, Messina e consenta ai suoi abitanti di combattere la grande battaglia per “alta capacità” e “Ponte” sostenuta da una nuova classe politica in grado di rappresentare seriamente i bisogni e le aspirazioni di quest’area metropolitana”.