L'Orsa Sicilia non le manda a dire ed attacca duramente il governatore Crocetta sul disastroso stato delle autostrade siciliane, tutto questo dopo i fondi per il G7 e gli interventi a macchia di leopardo, naturalmente incentrati nel tratto dell'A18 fra Taormina e Catania.

"Asfalto dissestato, buche (vere e proprie voragini), gallerie al buio, colonnine Sos guaste, automatismi Telepass e casse automatiche obsoleti, lunghe file ai caselli per carenza di personale: ecco come si presentano in Sicilia le autostrade gestite dal Cas che  il signor presidente della Regione, Rosario Crocetta, ebbe a definire 'il gioiellino che tutte le regioni ci invidiano'. La realtà invece è ben diversa da quella che raccontano il governatore Crocetta e il signor presidente del Cda del Cas Rosario Faraci. Altro che standard europei di sicurezza…

La politica e la dirigenza del Cas (espressione di questo governo regionale) diano delle spiegazioni ai siciliani, rispondendo a quattro domande:

A) A quale altro capitolo di spesa sono stati destinati i fondi alla manutenzione dell’infrastruttura (pari al 33% annuo) negli ultimi dieci anni; si evincerà dai bilanci?

B) Perché il Cas continua ad essere multato dall’ispettorato del Lavoro di Messina per l’abuso del ricorso al lavoro straordinario e la violazione di leggi e norme che tutelano la salute dei lavoratori (ricordiamo la multa di otto milioni di euro del 2010 e quella più recente di oltre un milione del 2016)? ATTENZIONE: sono i nostri soldi che vengono sperperati per pagare straordinari e multe.

C) Secondo quali criteri è stato trasferito il personale in mobilità da altri enti al Cas e da quale bando di evidenza pubblica questo si pouò evincere?

D) Come può la dirigenza del Cas permettere la revoca di € 1.092.714,23 per la mancata realizzazione di progetti finanziati? forse il CAS naviga nell’oro?

Voglia cortesemente spiegare il signor assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Siciliana, Giovanni Pistorio, in cosa si concretizza il suo ruolo di controllo e indirizzo sull’Ente Cas, anche in considerazione del recente scandalo sugli appalti truccati e compensi gonfiati, portato alla luce da una operazione congiunta della Dia di Catania e di Messina; 56 gli indagati e dodici i destinatari delle misure cautelari.

Infine, vogliano comprendere i lor signori che tutto quanto sopra descritto è configurabile con il concetto di inadeguatezza e incompetenza, ed è abbastanza per chiedervi, sempre cortesemente di rassegnare immediatamente le dimissioni".