"Ad oggi, per varie motivazioni, sono fortemente tentato dal non iscrivere più il Pistunina dopo 51 anni ininterrotti di attività, sempre e solo a conduzione familiare. Più avanti, una volta ascoltati mia moglie, le mie figlie, il ds Mortelliti, Giovanni Capone e gli altri amici che mi sostengono, valuterò la decisione definitiva da prendere". C'è tanta amarezza nelle parole di Salvatore Velardo, al termine della prima e storica stagione del club rossonero nel torneo di Eccellenza, conclusasi con la retrocessione anticipata ma segnata soprattutto dal grave lutto della scomparsa del padre Mimmo, storico fondatore del sodalizio nel 1966 e "presidentissimo" venuto a mancare esattamente venti giorni fa all'età di 77 anni. "Malgrado mio papà abbia speso la propria vita per il calcio siciliano - attacca il massimo responsabile dell'Usd Pistunina - ottenendo la benemerenza e svolgendo anche l'incarico di delegato regionale, nessun alto esponente della Figc siciliana si è degnato non solo di presenziare ai funerali, ma persino di trasmettere anche un semplice telegramma di condoglianze che sarebbe costato loro appena pochi Euro. E questo lo ribadirò ai diretti interessati non appena verrò interpellato in vista della prossima stagione. Gli unici rappresentanti federali intervenuti in prima persona, con grandissima sensibilità, sono stati quelli provinciali, ossia il presidente Leonardo La Cava e il segretario Carmelo Ferraro".

Poi Velardo traccia un breve bilancio della parentesi in Eccellenza. "La stagione appena conclusa resta una grande delusione soprattutto dal punto di vista umano, con diversi giocatori che ci hanno lasciato a metà stagione. Buona parte della colpa è mia, che ho dato loro troppa fiducia. Ma d'ora in avanti non ci saranno più sconti per nessuno".

Quest'ultima frase lascia intravedere un margine di ripensamento da parte di Velardo, in merito all'attuale orientamento di far "calare il sipario" al Pistunina. Tuttavia, almeno ufficialmente, non si pensa ancora al futuro.Per il resto, in merito alle responsabilità della retrocessione, lui le divide a metà tra propri demeriti e direzioni arbitrali avverse. "Non c'è dubbio che noi abbiamo commesso i nostri errori - spiega ancora Velardo -. Tuttavia io resto convinto che, visti la squadra di cui disponevamo e il livello non eccelso di questo girone B di Eccellenza, ci saremmo anche potuti salvare. Mi restano ancora negli occhi partite come quelle con Città di S.Agata, Biancavilla e altre ancora nelle quali siamo stati palesemente danneggiati da arbitraggi all'insegna dell'incompetenza. Spiace dirlo, ma alla Figc siciliana interessano solo i soldi e, sebbene noi abbiamo sempre onorato puntualmente le nostre spettanze, non siamo stati tutelati a dovere. Noi non vogliamo regali ma neppure rimetterci".

Nella foto in alto, da sinistra il presidente del Pistunina Salvatore Velardo e il dirigente Alessandro Pinizzotto (Foto Roberto Santoro)