Politica
Caro Accorinti, questo si chiama peculato
Il sindaco s'è fatto pagare una missione dai cittadini messinesi. In realtà s'è recato al compleanno di Dario Fo
- 16/09/2016Admin
La migliore difesa è l’attacco. Accorinti lo sa bene e decide di infangare i suoi predecessori Genovese e Buzzanca tirando fuori le note spese risalenti a dieci anni addietro. Guarda caso, Accorinti omette di produrre alla stampa i rimborsi dei commissari, compreso l’ultimo, ovvero l’ex procuratore capo di Messina, Croce. Il sindaco chiede i rimborsi al Comune per una missione a Milano essendo stato invitato al compleanno di Dario Fo. Una festa privata, come hanno titolato i giornali, alla quale non ha voluto mancare Renato Accorinti.
Quale giovamento abbia tratto dalla missione la città di Messina, per la presenza di Accorinti a quella “sbicchierata” lo dovrebbero – il condizionale è d’obbligo – stabilire i magistrati, i quale dovrebbero aprire un’inchiesta d’ufficio prefigurandosi il reato di peculato. In altre città d’Italia il fascicolo sarebbe stato già aperto, perché è osceno che un sindaco vada al compleanno di un amico a carico dei cittadini. Del resto se lo avessero fatto quelli che c’erano prima, la polizia giudiziaria sarebbe già piombata al Comune per acquisire le carte.
A Messina, invece, da tempo è aperta la caccia al “cinghialone” mentre la piccola preda non stuzzicata palati e attenzioni di chi di dovere. Per molto meno, numerosi consiglieri comunali sono finiti sotto inchiesta e non vediamo per quale motivo, di fronte alla presunta commissione di un reato come quello di peculato, anche Accorinti non debba finire sotto indagine. Lui, del resto, da quando s’è insediato al Comune ha operato liberamente sbandierando ai quattro venti la sua onestà al contrario degli altri che sono stati impalati al primo errore. La polemica innescata dal consigliere Pippo Trischitta – presto ne vedremo delle belle - è destinata ad alimentarsi da sola perché, contrariamente ai desiderata di qualcuno, è finita sulle agenzie e sui giornali nazionali.
Oggi, il caffè e la bufalotta pagati dai messinesi al sindaco scalzo, per una trasferta molto poco istituzionale, fanno discutere e inalberare quanti non riescono nemmeno a sbarcare il lunario.