Il porto di Tremestieri e la vendita della caserma dei vigili del Fuoco. C’è chi giustamente rivendica la paternità per il “dono” ricevuto dalla peggiore amministrazione di sempre. Peppino Buzzanca, ormai distante dalla politica ma attento alle vicende amministrative cittadine, ha affidato ad un post su Fb il suo commento per le grandi conquiste della città di Messina, giunte praticamente nello stesso giorno.

E mentre Accorinti si bea per meriti che non gli appartengono, l’ex sindaco mette i puntini sulle i. “Rovistando nel cestino della 'pesante' eredità lasciata da ‘quellicheceranoprima’ sono stati trovati altri due regali. Si perfeziona la vendita della Caserma dei VVFF con evidenti vantaggi economici per le finanze comunali ma, soprattutto, si conclude il lungo e tortuoso iter burocratico che riguarda la piattaforma logistica intermodale con annesso scalo di Tremestieri. La mia amministrazione – scrive Buzzanca - ha piantato i semi. ‘Quellidiora’ raccolgono i fiori ma quello che conta è che i Messinesi raccoglieranno i frutti”.

L’ex sindaco ha incassato i colpi in religioso silenzio, s’è beccato gli insulti di Accorinti, ma di fronte all’indecente esultanza dell’attuale primo cittadino, Buzzanca non poteva rimanere in silenzio. Ha replicato con un post sui social network rimarcando come alle fine ciò che importa sono i frutti che i cittadini raccolgono.

Con i soldi che si incasseranno dalla vendita della caserma dei vigili del fuoco le casse comunali potranno un po’ rifiatare, ma la conclusione della tortuosa vicenda del porto di Tremestieri rappresenta la più grande conquista della città dopo anni di polemiche, talvolta anche strumentali, alimentate dallo stesso Accorinti quando era il contestatore e mirava alla rivoluzione dal Basso. Che non c’è mai stata. Buzzanca ha quindi piantato il seme, Accorinti ha raccolto i fiori e i cittadini i frutti. C’è da chiedersi cosa raccoglieranno i messinesi dopo che sarà cessata l’esperienza del sindaco “Free Tibet”?

Noi sospettiamo dovranno districarsi fra le macerie.