Troppo brutto per essere vero. Nessuna reazione ma il replay dell’ultimo tonfo. Dopo Melfi il Messina incassa il secondo 3-0 consecutivo. Il Lecce affonda i biancoscudati al “Franco Scoglio” nel nome dell’ex Caturano, autore di una doppietta e del giovane Persano. Una squadra priva di soluzioni offensive e ingenua dietro, in attesa dei fondamentali rinforzi dal mercato, sprofonda in zona playout.

La cronaca del match

Recuperati in extremis Berardi e Musacci, Lucarelli mette in campo un inedito 4-4-1-1 con Marseglia e Ionut dall’inizio e ordina contenimento e ripartenze ai suoi per pungere un Lecce favorito alla vigilia. I primi della classe partono subito fortissimo, dopo dieci minuti di studio, i salentini si fanno sotto con il giovane classe 96 Vutov, che prima calcia alto un buon pallone sugli sviluppi di un corner e successivamente mette i brividi alla curva sud con un diagonale insidioso che finisce a lato di pochissimo. È l’anticamera del gol del vantaggio trovato da un’ex al 18’. Ancora spina nel fianco della retroguardia biancoscudata è il bulgaro Vutov, un suo cross viene intercettato con la mano, non in maniera evidente, da De Vito in area di rigore. L’arbitro, generosamente, manda sul dischetto Caturano che non sbaglia siglando l’1-0. La reazione del Messina non tarda ad arrivare, ghiotta è la pallagol creata da Milinkovic, servito in area di rigore da Pozzebon, il talento franco-serbo salta persino Cosenza e Gomis, ma sul più bello spedisce in curva, disturbato dal ritorno del difensore pugliese. Il tecnico toscano alla mezz’ora decide di ridisegnare la squadra passando al 3-4-3 e richiamando Grifoni per Ferri ma è ancora il Lecce a tenere il pallino del gioco. Al 42’ ospiti vicini al colpo del KO ancora con Caturano che in diagonale impegna in una parata spettacolare Berardi. Raddoppio solo rimandato di qualche minuto, precisamente al 46’ quando Persano insacca di collo esterno sul primo palo, Berardi sta volta può poco. Un Messina distratto mentalmente già negli spogliatoi in contropiede becca la mazzata fin troppo severa.   

Le conclusioni imprecise di Ferri e Caturano inaugurano la ripresa. Messina vicino al gol al 5’, Marseglia calcia al volo di sinistro su assist di Milinkovic trovando pronto nella respinta un attento Gomis. Il Lecce addormenta la gara con un possesso palla dal ritmo cadenzato. Le pessime condizioni del terreno di gioco non aiutano le due compagini nello sviluppo di apprezzabili trame di gioco. Tra gli sbadigli arriva il punto esclamativo sull’incontro: Stupendo il traversone dalla sinistra con il quale Cosenza imbecca Caturano.  L’ex Melfi, lasciato libero dai centrali biancoscudati, realizza la rete numero 11 in campionato. Al’78’ è 3-0. Gli uomini di Lucarelli, con palesi limiti qualitativi, si gettano in avanti alla ricerca del gol della bandiera prima con Rea, il suo colpo di testa viene neutralizzato facilmente da Gomis, e con qualche incursione innocua di Ferri. Le fasi finali sembrano il replay delle poco onorevoli scene di Melfi. Tra fischi e mugugni gli uomini di Lucarelli subiscono la seconda débâcle in tre giorni e adesso sono in piena zona playout.

MESSINA-LECCE 0-3

18’Caturano, 46’ Persano, 78’ Caturano

MESSINA (4-4-1-1): Berardi; Ionut (Saitta), Rea, Bruno, Marseglia; Grifoni (Ferri), Musacci, Mancini; Milinkovic, Pozzebon.

LECCE (4-3-3): Gomis; Ciancio, Drudi, Cosenza, Contessa; Tsonev (Mancosu), Fiordilino, Doumbia, Vutov (Lepore); Caturano (Freddi), Persano.

ARBITRO D’Apice di Arezzo.

NOTE: Ammoniti: Cosenza, Marseglia, Musacci, Ionut, Musacci, Caturano.

Corner 2-4. Recupero 2′ e 3′.

 

Paologiorgio Vinci