Il Lecce travolge un Messina senza identità. Mancini prova a dare qualità ma Lucarelli non trova soluzioni tattiche per bilanciare le mancanze dei suoi interpreti. Milinkovic si perde in dribbling e azioni da solista, Pozzebon, annullato da Cosenza e Drudi, esce tra i fischi. La retroguardia biancoscudata è da museo delle cere.

BERARDI 5.5 Niente da fare sul rigore, prende gol da Persano sul suo palo e scongiura la débâcle anticipata alzando la saracinesca su Caturano nella prima frazione. Non adeguatamente difeso.

IONUT 5 Spinge raramente ed è in costante affanno, al 60’ è già sulle ginocchia. Ammonito viene sostituito da Saitta.

DE VITO 5 La sua mano costa il rigore dell’1-0. Soffre per tutta la gara le scorribande di Caturano.

REA-BRUNO 5 Due statue di cera, apparecchiano la tavola per le marcature di Persano e Caturano.

MARSEGLIA 6 Tanto impegno, il Messina crea (si fa per dire) più sulla fascia di sua competenza. Gomis ad inizio ripresa gli nega il gol che potrebbe riaprire l’incontro.

GRIFONI s.v. Sostituito dopo 27’, non incide sul match.

FERRI 5.5 Ci mette corsa ma non basta. Una buona intuizione per Saitta ma quanta imprecisione per l’ex Roma.

MUSACCI 5.5 Non è al meglio e si vede. Lucarelli lo aveva rigenerato dopo un inizio campionato da dimenticare, l’assenza di Foresta in copertura a centrocampo lo mette in difficoltà.

MANCINI 6 L’unico a dettare i tempi, un bagliore di qualità in uno scacchiere confuso e privo di idee.

MILINKOVIC 5 Bravo nel primo dribbling, continua ad ignorare i compagni incaponendosi nel palleggio. È tra i più vivi ma il calcio un gioco di squadra, da solo finisce per essere un bocconcino facile per la retroguardia pugliese.  

POZZEBON 5 Mai in anticipo sui difensori, incapace di far salire i suoi o di creare pericolosità sui pochi palloni che arrivano in area salentina. Il fantasma dell’ariete visto ad inizio stagione.

MADONIA - SAITTA s.v. Gettati nella mischia nel finale, quando non c'era più nulla da salvare.