Cronaca
"Niente corrispondenza da un mese, il sindaco tace"
Il consigliere Gioveni denuncia gravi disservizi a Camaro ed accusa: "Cresce il malcontento, ma è inaccettabile il silenzio di Accorinti"
- 07/12/2016redazione
Ancora disservizi postali in città, e non certamente di lieve entità. Stavolta è il turno del popoloso villaggio di Camaro superiore, i cui residenti non ricevono la posta da oltre un mese. A denunciare questi disservizi è il consigliere comunale Libero Gioveni che, facendosi portavoce delle lamentele degli esasperati abitanti, esprime tutto il suo disappunto, oltre che per l’ormai noto “modus operandi” di Poste italiane, anche e soprattutto per il “silenzio assordante” del sindaco Accorinti, perché a fronte di palesi e reiterate inefficienze nella consegna della corrispondenza in tutta la città, non ha mai preso di petto la situazione investendo ufficialmente la società.
"Eppure - evidenzia Gioveni – proprio perché mi sono incuriosito del fatto che questi disagi sono diffusi un po’ in tutto il territorio nazionale (in particolare al Sud) per via della nuova organizzazione del servizio di consegna a giorni alterni stabilito da Poste italiane, sono andato a fare una ricerca approfondita volta a capire se ci siano stati altri sindaci che, a tutela dei loro concittadini, abbiano scritto alla Direzione nazionale della società per manifestare il loro malcontento e per chiedere i necessari correttivi. Quello che è venuto fuori – prosegue il consigliere – ha dell’incredibile!
Non basterebbe un libro per elencare e raccontare di quanti sindaci hanno fatto la voce grossa per difendere i diritti degli utenti che rappresentano; giusto per rendere l’idea dell’elevatissimo numero di “primi cittadini” che si sono imposti scrivendo duramente a Poste italiane minacciando anche di percorrere altre strade in difesa dei diritti dei loro concittadini, mi limito solo ad elencarne qualcuno. Invece nella nostra città, nonostante gli enormi disagi vissuti da migliaia di cittadini, il primo cittadino tace! Tutto questo - conclude Gioveni - è inaccettabile".