“La crisi di governo appena apertasi non può costituire l’alibi per dimenticarsi dei precari siciliani che ora rischiano di veder saltato l’accordo inserito nella manovra finanziaria durante la campagna referendaria. Il Governo nazionale mantenga gli impegni presi prima di sbattere la porta e uscire di scena.”

Commenta così Bernardette Grasso, deputata regionale di Forza Italia, le emergenze venutesi a ripresentare a causa della crisi di governo dopo il referendum. “In Sicilia ci sono 15 mila lavoratori precari che attendono risposte. In campagna elettorale gli era stato promesso l’inserimento dell’accordo all’interno delle parti aggiuntive alla legge di stabilità. Oggi però il Senato vota saltando questi correttivi. La soluzione paventata dalla Regione del ricollocamento in Resais potrebbe non essere sufficiente. Le province siciliane sono infatti sull’orlo del dissesto a causa di una riforma pasticciata e degli aumenti dei contributi versati per il risanamento della finanza pubblica nazionale. Si rischia quindi di mettere in mobilità dei lavoratori spostandoli da una palude a un’altra.”

Poi aggiinge la deputata regionale di Forza Italia. “La Sicilia guidata dal Pd in questi anni passerà alla storia per i ritardi e le inefficienze. Basta vedere i dati Istat che certificano proprio oggi la crisi di povertà. Un siciliano su due è a rischio povertà ed esclusione sociale. La Corte dei Conti bacchetta il governo regionale per l’indebitamento pubblico che salirà alle stelle, il piano della rete ospedaliera, ennesima promessa elettorale, rischia di slittare ulteriormente. L’ombrello del governo Renzi ha tenuto nascoste queste emergenze che oggi sono più visibili che mai.”