L’ingenuità di Pozzebon e la freddezza di Statella. Il Messina si inchina nel finale alla legge del San Vito, fortino inviolabile per i giallorossi da quarant’anni: il Cosenza passa in avanti all’85’ con un calcio di rigore del numero 11, provocato da un intervento maldestro in area della punta biancoscudata. Tanto basta per vanificare una prestazione positiva degli ospiti, generosi e più volte vicini anche al vantaggio prima di crollare ad un passo dal triplice fischio. Con quella in terra calabra arriva a tre il numero di sconfitte consecutive della banda di Lucarelli, adesso penultima in classifica.

La cronaca del match

Lucarelli prepara una partita attendista con l’intento di ripartire velocemente e colpire. D’altro canto il Cosenza sembra non voler affondare subito il colpo e studia l’avversario, rinunciando ad una partenza accelerata. Ne viene fuori un primo tempo povero d’emozioni, con ritmi blandi e giocato per lo più a metà campo. Prima del riposo si contano due occasioni per parte. Prima il palo colpito dal difensore centrale Tedeschi, quindi la risposta degli uomini di Lucarelli che arriva alla mezz’ora con Ferri che a rimorchio dopo un’iniziativa di Milinkovic, calcia di collo sinistro sugli spalti da posizione ghiotta.

Un Cosenza più propositivo apre in avanti la seconda frazione di gioco. Baclet si libera di Milinkovic e dal limite conclude a giro alto sulla traversa. Poco dopo Filippini mette in mezzo una palla tesa liberata dall’area dalla difesa biancoscudata, interviene sulla respinta Caccetta che calcia forte ma centrale favorendo la parata di Berardi. Pozzebon con un tiro dalla lunghissima distanza silenzia il Marulla sfiorando l’incrocio dei pali a Perina battuto. Baclet ritenta ancora, approfitta di uno svarione in fase di impostazione dei peloritani e va al tiro, alto. Pozzebon lotta su ogni pallone, il Messina non incide in avanti ma con grande sacrificio affoga sul nascere le offensive dei calabresi. Eroico l’intervento in chiusura di Rea su Statella. Al 72’ Milinkovic lancia Pozzebon che di destro mira al legno più alto sorvolandolo minacciosamente. Pisano pochi minuti ed è ancora Messina vicino al vantaggio con Milinkovic che, abile nel saltare con un gioco di gambe il terzino Corsi, costringe alla respinta l’estremo difensore di Roselli con un diagonale insidioso. Al 85’ la beffa: sula respinta della retroguardia biancoscudata Pozzebon sbaglia il controllo, perde palla al limite dell’area e all’altezza dell’area piccola atterra Statella. L’arbitro Meleleo indica il dischetto e decreta il calcio di rigore a favore dei padroni di casa. È lo stesso Statella a calciare, rasoterra chirurgico alla destra di Berardi e 1-0. Da qui il Cosenza addormenta il match e porta a casa una vittoria di misura che penalizza un Messina generoso, punito da Statella e dalla legge del San Vito.

COSENZA-MESSINA 1-0
85’ Statella rig.

COSENZA (4–4-2) Perina; Corsi, Tedeschi, Blondett, D’Anna; Criaco (Filippini), Capece, Caccetta, Statella; Mungo (Ranieri), Baclet. (Saracco, Quintiero, Gambino, Cavallaro, Meroni, Appiah, Bilotta, Collocolo, Madrigali, Scalise). All. Roselli.

MESSINA (4-3-3) Berardi; Palumbo, Rea, Bruno, De Vito; Nardini (Mancini), Musacci (Saitta), Foresta; Milinkovic, Pozzebon, Ferri (Madonia). (Russo, Benfatta, Marseglia, Mileto, Rafati, Madonia, Ricozzi, Gaetano, Akrapovic). All. Lucarelli.

NOTE
Ammoniti Milinkovic, Musacci, Mancini, Rea.