In undici hanno apposto la firma alla mozione di sfiducia. Per presentarla all’aula consiliare ne mancano cinque. Il clima si fa rovente a Palazzo Zanca dove il dibattito sulla sfiducia al sindaco Accorinti riprende vigore dopo che Trischitta, Crifò e Cucinotta hanno deciso di firmare il documento firmato lo scorso giugno da Udc ed Ncd.

Adesso il cerino passa nelle mani dei Dr e del Pd, il cui capogruppo lo scorso anno di questi tempi agitava la “bandiera” della sfiducia al sindaco Renato Accorinti. I “piccioliani” addirittura in conferenza stampa presentarono le ragioni del documento di sfiducia al primo cittadino, la cui esperienza è stata giudicata fallimentare. I “dissidenti” Trischitta e Crifò – comunque hanno dimostrato molta coerenza -, hanno riacceso un dibattito che sembrava ormai sopito, ma a questo punto si gioca a carte scoperte e si deve vedere chi realmente vuole la sfiducia o, a suo tempo, faceva solo scenate.

Il gruppo riconducibilie a Forza Italia non ha mai parlato di sfiducia e non lo farà nemmeno in qusta circostanza, ma se venisse presentata in aula con l’appoggio di Dr e Pd, allora qualcosa potrebbe cambiare nella linea dei genovesiani. Giova ricordare che per la presentazione servono 16 firme, mentre per l’approvazione necessitano 27 voti. Conti alla mano solo con l’appoggio della maggioranza dell’aula rappresentata da Forza Italia, il sindaco può essere mandato a casa.