Il blitz sui Nebrodi che ha portato alla luce un sistema perverso e pericoloso nella commercializzazione della carne deve far riflettere, per fortuna il lavoro degli inquirenti ha svelato il torbido.

"La Uil esprime apprezzamento e riconoscenza per l’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura che hanno consentito di svelare un circuito illegale che traeva proventi da attività poste in essere in violazione delle normative inerenti il benessere animale, l’identificazione del bestiame e la macellazione dello stesso, tutte condizioni complementari e convergenti nel determinare la sussistenza di condizioni inidonee a garantire il rispetto dei criteri di sicurezza alimentare, dovutamente imposti a tutela della salute pubblica. Le indagini hanno fatto emergere la complessità connaturata allo svolgimento delle attività di controllo sanitario medico veterinario da espletarsi nelle aziende zootecniche, particolarmente in un territorio dalle caratteristiche peculiari come quello messinese, troppo spesso sminuita e sottovalutata, anche in rapporto ai potenziali contatti con la criminalità organizzata.

Nell’invitare gli organi inquirenti a perpetuare gli accertamenti di responsabilità per i reati commessi, estendendoli anche ai più alti livelli, questa organizzazione sindacale non può sottacere come da oltre un lustro, con azione incessante, abbia costantemente segnalato presso le competenti sedi assessoriali ed aziendali, il sussistere di condizioni lavorative inidonee a consentire un corretto svolgimento dei controlli negli allevamenti, nel dovuto rispetto della normativa di settore, necessari per mantenere le qualifiche sanitarie delle aziende zootecniche.

Il personale medico veterinario specialista interno contribuisce a assicurare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza sul territorio messinese da oltre 14 anni, con contratti di diversa tipologia, avendo la sua azione nel tempo acquisito i necessari requisiti di professionalità ed adeguatezza; ciò nonostante viene ingiustificatamente sotto-utilizzato, sebbene sia stata reiteratamente e da più parti manifestata la necessità di disporne per un maggior numero di ore, ai fini dell’espletamento delle attività minime di controllo previste a tutela della salute dei consumatori, del patrimonio zootecnico e del correlato indotto".

Accuse alla Regione ed alla Asp. "La Uil non ritiene, come altri, di porre la testa sotto la sabbia, similmente allo struzzo, sottolineando come, a causa di una irragionevole quanto errata condotta degli uffici dell’assessorato della Salute regionale prima, e dell’Amministrazione dell’Asp di Messina poi, piuttosto che potenziare l’area della specialistica veterinaria secondo quanto previsto dal contratto di lavoro, si è assistito alla continua proposizione di progetti obiettivo illegittimi che prevedevano un pagamento “a prestazione”, ossia a cottimo, in sostituzione della ordinaria attività oraria.

Domandandosi perché è avvenuto tutto questo, la risposta è una sola. La gestione della Sanità pubblica veterinaria è stata improntata esclusivamente a consentire un fittizio raggiungimento di indici numerici di controllo, idonei solo a consentire il conseguimento degli obiettivi dei Direttori Generali e degli Uffici dell’assessorato, a discapito dei dovuti criteri di qualità che devono essere insiti nell’effettuazione dei controlli sanitari sugli animali, al fine di ottenere l’eradicazione delle malattie trasmissibili all’uomo.

A fronte dell’opposizione effettuata da questa O.S. gli uffici dell’assessorato della Salute stoltamente hanno impedito che si desse attuazione all’art. 84 della Legge regionale 7 maggio 2015 n° 9 preferendo far finanziare, ricorrendo a stratagemmi di dubbia legittimità, progetti obiettivo diretti ai dirigenti veterinari a tempo indeterminato che operavano già per 38 ore settimanali, ed assumere dirigenti veterinari a tempo determinato, verosimilmente privi della dovuta esperienza e specifica formazione.

Stigmatizzando tali scelte scellerate, che certamente hanno contribuito al determinismo dell’asserita «inefficacia dei piani di risanamento delle malattie infettive degli animali, che sarebbe spettato ai medici veterinari dell’Asp», rilevata dagli organi inquirenti, non si ritiene di potere condividere le asserzioni dell’Assessore della Salute pro tempore che, quale soluzione alle criticità palesatesi nel messinese, prospetta «un emendamento concordato col presidente Crocetta alla legge di stabilità” che“sbloccherà i concorsi pubblici per l’assunzione di veterinari, con l'obiettivo di potenziare i servizi ispettivi», laddove detto potenziamento, nell’interesse e a tutela della Salute della cittadinanza, sarebbe certamente più rapidamente ottenuto, nel rispetto dei ricercati criteri di economicità, efficacia ed appropriatezza che devono guidare l’azione della Pubblica Amministrazione, rafforzando l’area della specialistica ambulatoriale medico veterinaria, già in forza presso l’A.S.P. di Messina con n. 55 unità utilizzate per soli due giorni lavorativi, quale personale altamente professionalizzato sulla scorta di un’esperienza più che decennale, sul quale sono state investite significative risorse.