Gioveni pensa ai nonni. Il servizio di assistenza domiciliare e il degradato centro sociale di villa Dante non costituiscono certamente degli esempi di welfare tali da far di Messina una città a misura di anziano.

Il consigliere comunale del gruppo “Centristi per il Sud” fa notare come nell’ambito dei servizi sociali, la politica messinese possa fare sicuramente qualcosa di più specie nel garantire ai padri, che nel 900 hanno guidato la nostra città, delle strutture che possano offrire loro supporto, ospitalità, assistenza, socialità.

Una fetta del “tesoretto” ricavato nel Bilancio di Previsione 2017, varato di recente dalla Giunta, secondo il consigliere potrebbe quindi essere investito nella realizzazione di nuovi centri sociali per anziani autentica “chimera” in riva allo Stretto: “Centinaia di anziani vorrebbero ritrovarsi in delle strutture accoglienti che possano rappresentare per loro dei punti di riferimento e, perché no, anche dei luoghi in cui sentirsi utili e apprezzati, coinvolgendoli in iniziative di carattere sociale”.

Secondo Gioveni, a fronte di una crescente domanda, sono gli anziani che popolano i villaggi del messinese a lamentare l’assenza di realtà pubbliche in grado di offrire loro quegli stessi servizi che, spesso con scarsi risultati, vengono erogati da enti privati come i circoli. I nostri “nonni”, bisognosi di compagnia, possibilità di socializzazione, attività ludico creative e vicinanza divengono così, giorno dopo giorno, una categoria di cittadini emarginata, abbandonata nella fragilità. Il centrista si è rivolto all’amministrazione per capire se ci sia la volontà politica di intervenire per assicurare tali servizi agli anziani e se vi sia la possibilità di offrire nuove opportunità di assistenza operando concretamente con la predisposizione di nuovi bandi.

 

Paologiorgio Vinci